- Recensione ristorante Casa Mandina: via Casa Mannini 10 – Maiori
A Maiori in via casa Mannini, lì dove una volta c’era la pizzeria da asporto Speedy pizza ( nota per la sua proverbiale lentezza per un ingrato scherzo del destino / pizzaiolo ) e poi la braceria il baluardo, ha da poco aperto Casa Mandina, ristorante che – rispetto alle precedenti gestioni – aspira dichiaratamente a porsi su standards più elevati. Lo si capisce, sin da subito, dall’acqua servita a tavola: l’acqua panna e l’acqua San Pellegrino, quasi necessarie per entrare in un certo giro. In ogni caso si specifica, per completezza di esposizione, che il dato temporale cui fa riferimento l’espressione “da poco” va quantificato in sei mesi, tempo da ritenere sufficiente per porre fine alla “fase di rodaggio” e testare il motore a tutto gas.
Ecco, il motore dunque è stato testato nel momento opportuno, quando cioè c’era gente ma non troppa folla e certi automatismi dovevano essere stati di sicuro appresi.
- La location – ristorante Casa Mandina
Per cui, fatta questa doverosa premessa di ordine storico e cronologico, va detto che il locale Casa Mandina – pur trovandosi sempre in via Casa Mannini, via che non è né panoramica, né centrale – ha saputo rinnovarsi ottimizzando gli spazi e riconoscendo grande centralità alla cucina a vista in cui è possibile vedere i cuochi all’opera in ogni momento. Insomma, oggi questa cosa si porta assai, ma in costiera amalfitana non era ancora giunta e costituisce una bella novità di cui non si può non tenere conto, soprattutto perché vi lavorano due giovani fratelli pronti a mostrare la sicurezza nei propri mezzi. Per il resto i tavoli ad altezza strada nella saletta accanto alla cucina sono 4 -5 e sono tutto sommato quelli privilegiati in quanto godono di maggiore attenzione. Ciò nondimeno va aggiungo che vi è un livello inferiore, raggiungibile con un scala invero non agevolissima, in cui è stata ricavata una sala ben più ampia e in ogni caso resa molto gradevole da chi ha curato i lavori. Chi ricorda come era prima l’ambiente e lo relaziona con i cambiamenti che sono stati fatti non può dunque che rimanerne piacevolmente sorpreso.
- Il servizio del ristorante Casa Mandina
Del resto il ristorante in questione, come si accennava poc’anzi, mira ad un certo standard con un servizio che cerca di essere attento il più possibile e un menù che propone piatti diversi rispetto ai soliti della tradizione maiorese.
- I prezzi di ristorante Casa Mandina
Lo si capisce nel momento in cui si prende atto che bisogna farsi spiegare i piatti e che i prezzi risultano invero piuttosto altini.
- Il cibo del ristorante Casa Mandina
Ciò detto, poche sono le scelte indicate nel menù, per me un aspetto tendenzialmente positivo in quanto indice che si vuole dedicare la massima attenzione alla preparazione di ciascun piatto. Una attenzione che viene molto focalizzata su quello che ormai viene comunemente definito impiattamento : i piatti, per come sono presentati, sono infatti tutti molto belli a vedersi. E, a onor del vero, colori, giochi stilistici e effetti cromatici possono essere solo il risultato di studio specifico sul punto.
Quanto al test che più mi interessa – ovverosia rendere il mio pancino felice – devo purtroppo ravvisare sicuramente delle luci, ma anche delle ombre.
In particolare – tenendo presente che il menù cambia! – io ho provato una tartare di tonno con crema di bufala, salsa al limone e nocciole che sinceramente non mi ha fatto impazzire e che tuttavia non mi sento di considerare negativamente in senso assoluto. Diciamo che è da considerare rivedibile. Tra gli antipasti poi era possibile optare per il polpo, la triglia con guanciale e pecorino, nonché un timballo di cavolo ( quest’ultimo un po’ ingenuo)
Di contro non posso che elogiare il risotto con seppia e liquirizia da me provata sia per la eccentricità di un piatto dal gusto stravagante che per la capacità di saper dosare ( recte: sposare ) gli ingredienti nelle giuste quantità. Il risultato è stato quindi quello di sviluppare un qualcosa di inedito che lascia un senso di freschezza in bocca. In proposito c’è poi poco altro da aggiungere: per la stessa ammissione di chi ci ha servito, è questo il piatto forte del locale.
Ho dato poi uno sguardo alla genovese di tonno e al bottone con brodo di pollo e bottarga trovandoli entrambi eccessivamente intensi.
Ho dato altresì un’occhiata alla pasta e cavolo…ed era una pasta e cavolo ingiustificatamente pagata come un piatto gourmet. No, non va bene: è vero che in questo ristorante si propone soprattutto pesce e comunque pietanze inedite, ma – se si propone un’alternativa a chi non mangia pesce o è orientato su piatti più standard – questa alternativa deve essere valida e congrua. Altrimenti è meglio non proporla proprio e chiarire anche questo aspetto come fa chi aspira a certi riconoscenti. Lo fanno in tanti, dunque proprio non vedo perché non trarne spunto.
Buoni invece ( e sempre molto scenografici ) i dolci presentati, in particolare una stecca di cioccolato con ripieno di lampone e un babà con sopra una sorta di Irish coffee.
- CONCLUSIONI sul ristorante Casa Mandina di Maiori
Nel complesso dunque non si può dire che da Casa Mandina si mangi male, ma nemmeno che mi abbia impressionato. Sanno cucinare, ma c’è ancora molta da strada da percorrere. Da evidenziare con estrema positività c’è invero la tendenza autarchica a prodursi tutto ( pane e pasta inclusi), testimonianza palmare di un impegno innegabile e del tentativo di differenziarsi. C’e’ tuttavia altresì da considerare che, per azzardare tanto, bisogna ancora lavorare tanto.
Ho trovato infatti, a dirla tutta, eccessivo il conto: se aspiri a chiedere quasi quanto la Torre Normanna devi cucinare quasi come la Torre Normanna…e avere la location quasi della Torre Normanna. Per una cena completa ( antipasto, primo, secondo, dolce e vino) si superano infatti i 70 euro a persona.
E sinceramente c’è da rifletterci seriamente.