- In questo articolo cercherò di fornirvi alcuni ragguagli su cosa vedere a Taormina e dintorni. Dopo questo articolo vi consiglio di sviluppare il vostro itinerario in Sicilia leggendo altresì Catania e dintorni, nonché Palermo e dintorn
Sommario:
- Taormina
- Il castello di Catalapano
- Gole dell’Alcantara
- Etna
- Acireale
- Aci Castello e Aci Trezza
- Conclusioni.
La perla assoluta del litorale siciliano che si affaccia sullo ionio è sicuramente Taormina che, pur essendo in provincia di Messina, di fatto è ad un’ora di macchina da Catania e a mezzora da Acireale. Ciò che sorprende di Taormina è l’eleganza, l’atmosfera raffinata e la sensazione di ritornare ad un turismo antico da anni ’60. Lo si nota passeggiando per i vicoletti e districandosi tra botteghe e negozi di souvenirs mentre si assapora una granita!
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Taormina, cosa vedere
Il suo simbolo per eccellenza è sicuramente il teatro greco, il secondo teatro per grandezza dopo quello di Neapolis a Siracusa, ma probabilmente più scenografico, visto che dalla gradinata si gode di una vista a picco sul mare e del promontorio che cinge Taormina. La storia più affascinante è però che questo teatro greco non ha mai smesso di operare. Né con i romani, né ai giorni nostri, visto che le rappresentazioni – sia teatrali che musicali – continuano tuttora ( qui la programmazione). Il teatro però lo si nota dopo aver già fatto un bel giro per gran parte di Taormina. Tanto più che, accanto al teatro, si può notare la Chiesa di San Pancrazio sui resti di un tempio greco, nonché la cavea dell’antico Odeon.
A circa 500 metri dal teatro vi è, inoltre, la splendida villa comunale intitolata al Duca di Cesarò e realizzata a fine ‘800 da una nobildonna scozzese che si trasferì a Taormina sposando l’allora sindaco.
Al terzo posto per importanza nella scala delle cose da vedere a Taormina vi è poi sicuramente la Cattedrale di San Nicola, Chiesa in pietra, con i merli e una torre campanaria che sembra assumere quasi la fisionomia di una fortezza: del resto bisognava pur difendersi dalle scorribande arabe. E’ stata progettata nel ‘400, ma poi interessata da lavori per due secoli, come attestano i tre portali risalenti a tre epoche diverse: 1400, 1500 e 1600. L’interno è a croce latina con tre navate. In piazza del Duomo spicca inoltre la fontana barocca con al centro la centaura incoronata che regge il mondo e lo scettro di comando ( il simbolo di Taormina) circondata da altre 4 fontanelle più piccole.
- Il centro storico di Taormina, cosa vedere
Il cuore del paese è però il celebre corso Umberto. E’ qui che si trova l’essenza di cosa vedere a Taormina. Si tratta di una stradina sinuosa che mantiene la sua centralità sin dall’epoca greca ed è delimitata da porta Catania e da porta Messina. Sarà infatti percorrendo corso Umberto che ci si imbatterà nel caratteristico “vicolo stretto”, uno dei vicoli più stretti d’Italia in cui il sottoscritto passa a stento, e – poco prima – piazza piazza 9 Aprile con la sua fantasmagorica terrazza sul mare di Taormina.
Qui peraltro si può vedere uno dei rari edifici sacri in stile barocco di Taormina, ovverosia la chiesa di San Giuseppe, con accanto la gotica Sant’Agostino e la torre dell’Orologio ( o Porta di Mezzo), che – dal suo arco – permette di accedere alla città vecchia. La torre originaria è del XII secolo, ma nel XVII è stata poi impreziosita da un orologio.
- Taormina, cosa vedere: palazzi storici
Vi è poi Palazzo Corvaja che si connota con i suoi stili architettonici misti eppure tanto sorprendenti. E’ allo stesso tempo medievale, rinascimentale ed araba! Altra cosa incredibile è che si trova lì dove una volta c’era l’agorà/ il foro ed è stata realizzata dagli arabi per scopi militari prima dell’anno mille. Ad una torre iniziale man mano si sono aggiunte altre strutture, quali l’ala, la scala, il cortile e la sala per ospitare le sedute del parlamento siciliano nel XV secolo. Dopodiché si sono aggiunte le bifore, il portale e la sala normanna. Infine è stata per oltre 4 secoli di proprietà della famiglia Corvaja fino alla fine della seconda guerra mondiale. E’ sicuramente uno degli edifici più eccentrici che si possano ammirare a Taormina e dintorni.
Tra gli edifici da segnalare, tra l’altro incorporato tra le antiche mura di Tarmina, vi è poi il palazzo dei Duchi di Santo Stefano. Risale al XIV secolo ed uno degli esempi più mirabili del gotico siciliano con influenze dello stile normanno e arabo. Le bifore, gli archi e le merlature infatti addolciscono la sua struttura quadrata e il torrione propri di una fortezza. Per realizzarlo si è fatto uso di pietra lavica e pietra calcarea di Siracusa. Accanto si è riusciti peraltro a preservare un raffinatissimo giardino dove è tuttora visibile il pozzo.
Nel territorio di Taormina si può inoltre godere di isula Bedda ( isola bella), un isolotto di un 1 kmq legato alla terra ferma da una striscia di sabbia, spesso coperta dalla marea. Donata da Ferdinando I di Borbone alla città di Taormina, è stata decantata anche Goethe e Byron. L’isolotto peraltro, ricco di vegetazione, è collegato da scalette e camminamenti quasi mimetizzati e si trova all’interno di una insenatura situata dopo il promontorio di Sant’Antonio.
Dunque Taormina non è solo una località modaiola e fascinosa, ma è soprattutto una cittadina che offre tante cose da vedere con una storia che spazia per due millenni. Per chi si trova a visitare la Sicilia orientale, è sicuramente una tappa imperdibile. Tanto più che Taormina ha dei dintorni davvero straordinari dal punto di vista turistico.
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I dintorni di Taormina
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Il castello di Catalapano.
Poco prima di Taormina vi è infatti l’antichissimo castello di Catalapano, dall’arabo Kalaat – al Bian. È proprio da qui che può iniziare il vostro itinerario in Sicilia. La rocca domina la valle del fiume Alcantara, la baia di Giardini Naxos e Taormina. Merita soprattutto per il paesaggio mozzafiato che regala. Al suo interno vi è la Sala D’Armi, la sala Cruyllas e una piccola Cappella. https://www.castellocalatabiano.com/
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Le gole dell’Alcantara.
Tra i luoghi imperdibili situati nei dintorni di Taormina vi sono poi le celebri Gole dell’Alcantara, un canyon naturale che si trova nella valle del fiume Alcantara lì dove termina la catena dei Peloritani. Le gole – dette anche gole di Larderia – si trovano nel territorio compreso tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra. La loro visione dà grande suggestione, visto che in certi punti sono larghe meno di 2 metri ( e comunque non più di 5) per un altezza di 25 km. La gola più imponente, peraltro, è lunga circa 6 km. Le pareti si sono formate in virtù di lava basaltica ( siamo in zona Etna!) che, raffreddandosi, ha dato origine a forme pentagonali ed esagonali.
Ciò detto, il sito del parco fluviale fornisce dettagli scientifici più approfonditi. Dategli un’occhiata: http://www.parcoalcantara.it/ . Piuttosto ciò che mi preme evidenziare in questa sede è proprio che le gole sono a due passi da Taormina! Da Taormina, la località più modaiola della Sicilia. Le gole dell’Alcantara però offrono uno scenario completamente diverso: selvaggio, rude, avventuroso. Per questo è possibile organizzarvi tantissime attività. Il sito che vi ho indicato sopra indica 6 percorsi, il più interessante dei quali è probabilmente “il sentiero delle gole dell’Alcantara“. Oltre al trekking, al nordic walking, alla mountain bike, ci può dilettare anche con il body rafting e il trekking fluviare. Cioè? Cioè si può salire o scendere a piedi per le gole. Attività divertentissima e suggestiva che si può fare ovviamente nei mesi caldi dell’anno.
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L’Etna
Altro luogo incredibile che non ci si aspetterebbe mai trovare nei dintorni di Taormina è l’Etna. L’Etna, con i suoi 3226 metri, è infatti il vulcano più alto d’Europa e perdipiù è attivo. Pleonastico dunque ribadire che non può mancare in un itinerario in Sicilia orientale. Immaginate dunque di andare nella stessa giornata a Taormina e poi in cima l’Etna: l’escursione termica, anche in estate, è pazzesca! Si estende per una superficie di circa 1265 km² con un perimetro di base di circa 135 km.
E’ qualcosa di enooooooorme! Per gli antichi era qualcosa di sacro ( tra l’altro Empedocle probabilmente è morto proprio sull’Etna), per i siciliani è “a Muntagna” , per i visitatori una meraviglia tra le meraviglie di questo mondo. Appare sempre sovrastato da un pennacchio di fumo, d’estate è tutto nero, d’inverno e fino alla primavera inoltrata è innevato . Nel suo territorio ricadono 20 paesi, tra questi Bronte – il paese dei pistacchi – e Zefferana etnea.
Informazioni generali sull’Etna:
Per raggiungere il cratere è possibile prendere la funivia e poi contattare una delle guide autorizzate in grado di spiegare il percorso e di capire meglio ciò che si vede. Orientarsi sull’Etna infatti non è facilissimo. Molte persone, tuttavia, amano cimentarsi col trekking e provare a salire sull’Etna sin da valle. Tra le attività più praticate vi sono, inoltre, quelle legate agli sport invernali: sci alpino, sci di fondo, sleedog, scialpinismo, snowboard. Vi sono infatti due stazioni sciistiche e la particolarità è che si riesce a sciare godendo della bellezza del golfo di Catania, nonché scorgendo il profilo della Calabria. Ciò anche se le stazioni, a seguito della colata del 2001, sono stati quasi integralmente distrutte ( sia il rifugio Sapienza sia in particolare le piste Nicolosi).
Le attività più praticate sull’Etna sono però il ciclismo e l’escursionismo. Ci sono tantissimi percorsi da affrontare e non è facile orientarsi. Per un normale turista, invece, l’Etna è soprattutto un immenso spettacolo. E ciò sia per i panorami marziani che regala lungo tutto il percorso che per la ricchezza faunistica che offre. E’ infatti possibile avvisare aironi, anatre, lepri, volpi, ghiri, etc etc. Insomma, l’Etna è un mondo a parte!
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Acireale
Acireale è, invece, una vera e propria cittadina di circa 50mila abitanti ricca di storia e famosa soprattutto per il suo carnevale. Sotto il profilo culturale è probabilmente la località più interessante situata nei dintorni di Taormina ( e di Catania). E ciò sia perché è ricca di monumenti che per il suo litorale. L’impianto urbanistico, di fatto, è quello proprio delle città della Sicilia tardo-medievale; con ciò rivelando sin da subito che non è cambiata molto rispetto al passato. Lo si nota in particolare apprezzando lo stile barocco dei suoi edifici e un centro storico ricco di bellezza. A partire da piazza del Duomo, dove è possibile ammirare la Cattedrale della Annunziata e il culto di Santa Venera,la Basilica dei Santi Pietro e Paolo con il campanile, Il Comune con la loggia giuratoria e Palazzo Modò con i balconi baroccheggianti. Qui, fino a metà ‘900, aveva sede il teatro Eldorado. Lo si nota dall’insegna e dai mascheroni tuttora visibili.
Il corso Umberto, il corso principale della città è poi la strada in cui è possibile ammirare i principali palazzi nobiliari di Acireale e Villa Belvedere, la villa comunale in stile neoclassico con affaccio direttamente sul mare.
Tra i palazzi più belli abbiamo sicuramente palazzo Musumeci col portale d’ingresso in pietra lavica scolpita e palazzo Calanna.
Tantissime poi sono le Chiese, a cominciare dalla più importante di Acireale: la Basilica collegiata di San Sebastiano con la facciata a più ordini e una balaustra.
Abbiamo poi la Chiesa di Sant’Antonio da Padova ( la più antica chiesa della città e il suo fantastico portale in stile gotico), la Chiesa di Santa Maria del Suffragio ( rivolta verso il are e voluta dalle mogli dei pescatori a disagio nelle Chiese frequentate dalla nobiltà cittadina), la Chiesa di San Camillo e poi – fuori dal centro – le Chiese della Madonna del Carmelo, Santa Maria degli Angeli, San Biagio, San Rocco, San Filippo Neri, Maria Santissima Maddalena e Maria Santissima Odigitria.
Chiese tutte espressione di un raffinatissimo barocco in cui a facciate imponenti corrispondono affrescati di straordinario impatto visivo ( in particolare di Pietro Paolo Vasta).
Acireale però è anche terme, mare, bellezze paesaggistiche e stile neoclassico Per questo è sicuramente la località regina dei dintorni di Catania e di Taormina.
Le terme di Santa Venera sorgono infatti all’interno del giardino inglese e sono in stile neoclassico. Volute dal barone Pennisi di Floristella nella seconda metà dell’800 sfruttano le acque sulfuree già conosciute da greci e da romani. Accanto vi era poi un albergo in stile liberty – il Grand Hotel des Bains – in cui ha soggiornato Wagner, Menotti Garibaldi, Re Umberto I, la regina Margherita, il medico napoletano Antonio Cardarelli e Ernesto Renan
Purtroppo però la società che gestisce questa meraviglia è in liquidazione e da anni le terme non sono più fruibili. In località Santa Tecla è poi possibile vedere la chiesa di Santa Maria della Neve con all’interno di una grotta lavica un presepe monumentale del ‘700.
Belli poi sono anche gli affacci a mare di Acireale, a cominciare da Santa Maria la Scala, dove peraltro vi è Fortezza del Tocca, Capo Mulino e il promontorio de La Timpa, riserva con rocce vulcaniche a gradinata. Vale in ogni caso la pena percorrere tutto il tratto di costa appartenente al comune di Acireale fino a Santa Tecla e Pozzillo.
Da segnalare inoltre è il Santuario di Maria Santissima di Loreto.
Insomma, Acireale è sicuramente una delle città più vive, più ricche e più affascinanti di tutta la Sicilia orientale, per questo non può mancare in un itinerario nei dintorni di Taormina.
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Aci Castello e Aci Trezza
Sempre nei dintorni di Taormina, ma ormai in prossimità di Catania ( siamo a circa 20 minuti di auto dal capoluogo) vi sono poi le altre “Aci” della della costa catanese, in particolare Aci Castello e la sua illustre frazione Aci Trezza. La denominazione Aci trae ispirazione da una città greca corrispondente all’odierna Aci Catena con Virgilio e Ovidio che raccontarono la storia tra la ninfa Galateo e il pastorello Aci, nonché con Polifemo.
Nello specifico ciò che caratterizza il litorale di Aci Castello è il bel Castello in cima alla rupe a picco sul mare, fortificazione che probabilmente di origine bizantina.
Aci Trezza, invece, è caratterizzata dalla riserva naturale di Isola Lachea con i celebri faraglioni dei Ciclopi. Siamo in terra di Malavoglia, di casa del Nespolo, di Provvidenza, di vita sciagurata e tragica. Siamo però anche in un territorio che ha mantenuto il suo legame col mare e che, sebbene abbia visto diminuire il numero di pescatori, si è convertito in località turistica piena di ristorantini frequentati da vacanzieri, ma anche da catanesi che posso giungere da queste parti in appena 20 minuti di macchina.
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Conclusioni : cosa vedere a Taormina e dintorni .
I dintorni di Taormina, dunque, sono pieni di sorprese che non annoiano mai: L’offerta di un itinerario in Sicilia orientale, del resto,è eterogenea: 1) una costa ricca di insenature, promontori e rocce a picco sul mare; 2) città d’arte che rappresentano al meglio il barocco siciliano; 3) meraviglie della natura uniche al mondo.
In questi articolo avete trovato di fatto un itinerario che da Taormina permette di arrivare quasi fino ai sobborghi di Catania. Un itinerario pienamente realizzabile in 3 giorni. Nella mia guida su Catania e dintorni in 5 giorni sarà, inoltre, possibile proseguire l’itinerario verso il sud della penisola orientale della Sicilia fino quasi a Siracusa. Vi invito a leggerla.
Sempre su questo blog è poi possibile trovare una guida su Palermo e dintorni in 4 giorni, nonché un articolo specifico sui dintorni di Palermo.
Deve essere molto bella!😊
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Ti stai convincendo per la Sicilia? 😉
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Io volevo andarci ma quest’ anno la Puglia 😊
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E Puglia sia 😊
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