Dopo l’incredibile successo ottenuto dal post sull’istituto d’arte Filippo Palizzi
– divenuto in pochi giorni, anche grazie anche alle centinaia di condivisioni della pagina facebook , il quarto articolo più letto in assoluto – ho decido di dedicare qualche riga ad un altro sito sconosciuto alla totalità dei napolitani stessi, ovvero al parco Vergiliano di Piedigrotta (da non confondere con il virgiliano sito a Posillipo)
Come è noto, Virgilio è sempre stato molto legato a Neapolis e – infatti – era solito frequentare l’enorme biblioteca della villa di Lucullo, edificio che sorgeva sull’isola di Megaride tra il Castel dell’Ovo e la piazza del municpio. Nel medioevo, inoltre, si diffuse l’idea che fosse un mago e che avesse nascosto un uovo nella predetta isola (da qui il nome castel dell’Ovo) da cui dipendeva il destino della città.
La sua tomba, soprattutto nel I-II sec. d.c., fu al centro di riti pagani che diedero di fatto origine alla festa di Piedigrotta, una festa durata fino alla metà degli anni ’60 e che aveva il suo epicentro nella Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta.
Leopardi, invece, è arrivato solo nel 1939, visto che originariamente era stato sepolto nella Chiesa di San Vitale Martire a Fuorigrotta (Chiesa poi demolita).
Il parco non è grande, ma è ben tenuto e offre una splendida vista di Napoli. Oltre ad alcune incisioni e a disegni di epoca romana, si possono altresì apprezzare l’acquedotto e la cava di tufo.