
Non finirò mai di essere grato ad Alberto per avermi fatto conoscere il ristorante “C’era una volta” a Potenza.
Invero la strada per raggiungerlo non è molto agevole, anzi a dirla tutta è pure sgarrupata e non so oso pensare come sia possibile percorrere quella salita quando piove a dirotto, ma vi assicuro che vale la pena farlo.
Appena si vaglia la soglia di questo ristorante, si va subito indietro nel tempo in una masseria lucana di inizio ‘900. La cura dei particolari è, infatti, a dir poco certosina. C’è una sala con la biblioteca, la piazzetta esterna con l’orologio a muro ed insegne vintage ormai introvabili e una sala da pranzo che è condensato di storia dei nostri padri. C’è praticamente di tutto: una vesparella 50 special rossa , un banco di scuola con la lavagna e vecchi quaderni, un flipper degli anni ’60 ( credo), un’antica carta geografica, una bacheca con le vecchie lire e disparati utensili della civiltà contadina.

Il menù – che simpaticamente è scritto a penna su un vecchio quadernino – è quello classico della cucina lucana con una buona selezione di antipasti e ottime carni, ma con prezzi più esosi rispetto a quelli della zona.
Per iniziare si possono provare le bruschette con il lardo, qualche salume e soprattutto i peperoni cruschi.
Cosa sono i peperoni cruschi?
Se sapessi cucinare, ve lo saprei spiegare come si deve, ma – siccome sul tema sono negato – cercate di apprezzare lo sforzo e siate clementi:
i peperoni cruschi sono per l’appunto dei peperoni rossi molto dolci dalla forma allungata e stretta che vengono essiccati. Dopodiché si fanno friggere per pochi secondi e si mettono nel freezer ( o comunque in un ambiente freddo) in modo che, per via dello shock termico, diventino croccanti.
Si mangiano essenzialmente come delle patatine e sono bbbbbbbbbbbbbbuonissimi.
Passando ai primi, si possono provare i ferricelli – una sorta di fusilli – con le noci o con il pezzente ( salsiccia tipica lucana), i ravioli con ceci e baccalà e, in particolare, gli strascinati con i peperoni cruschi.
Statemi a sentire, pigliatevi quest’ultimi.
Poi ci sono i secondi.
E qui ci si può davvero sbizzarrire, visto che sono il punto forte di C’era una volta. Ovviamente trattasi perlopiù di secondi a base di carne, visto che siamo a Potenza e non Saint Tropez, quindi non fate i pretenziosi.
La tagliata di manzo all’arancia è il top, ma l’offerta prevede anche la tagliata ai tre pepi, l’agnello alla brace, il filetto all’ aglianico o al tartufo, il vitello, l’anatra e il baccalà coi peperoni cruschi.
I dolci, invece, non mi sono parsi invitantissimi.
Il tiramisù all’aglianico, ad esempio, non entusiasma.
In ogni caso, c’era una volta al momento in cui scrivo è il primo ristorante di Potenza su tripadvisor.
per la location ci può stare.