
Se non fosse per i Dik Dik e la loro celebre canzone, dell”isola di Wight in Italia si saprebbe ben poco. Eppure fu qui che Guglielmo Marconi costruì nel 1897 la prima stazione radio.
Nondimeno questa splendida isola che si trova nel canale della Manica a ridosso delle coste inglesi ha tutto per lasciare tracce indelebili nella mente di un viaggiatore: tradizioni, arte, panorami mozzafiato e – con tutte le limitazioni del clima inglese – anche il bel tempo. Per questo è una delle stazioni balneari più rinomate del turismo inglese e a inizio del secolo scorso è stata una delle mete predilette dei reali, della aristocrazia inglese e di Winston Churchill. Ben prima però Charles Dickens scrisse qui una cospicua parte del celebre David Copperfield.

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Come arrivare all’Isola di Wight
Per arrivare all’isola di Wight basta prendere un comodissimo traghetto dalle città portuali di Portsmouth, Bournemouth o – ancora meglio – Southampton. Queste tre città non offrono grandissime attrazioni, se si esclude il museo del Titanic che ripercorre la storia del celebre transatlantico, ma si trovano in posizione strategica per arrivare in solo mezzora ( o anche in un’ora) sull’isola facendo una piacevolissima traversata. Chi parte da Portsmought di fatto attraccherà a Ryde, nell’area più orientale dell’isola, mentre chi parte da Southampton arriverà a Cowes, che è nel centro. Entrambe le soluzioni sono valide. Io, nel descrivere il mio viaggio, partirò però da Cowes.
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Come organizzare il viaggio all’isola di Wight
Una cosa cosa che ammiro degli inglesi è la loro capacità di valorizzare tutto ciò che hanno. Ne costituisce un esempio www.visitisleofwight.co.uk , un sito che offre numerosissimi spunti e permette di organizzare la nostra visita a seconda delle piu’ svariate esigenze
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Quanti giorni sull’isola di Wight?
La risposta dipende dalle nostre esigenze: se il nostro obiettivo è solo quello di visitare l’isola, 3-4 giorni sono più che sufficienti. Altrimenti, se vogliamo trascorrervi una vacanza, non mancheranno le attività da fare.

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Cosa fare sull’isola di Wight?
Attività qui molto praticate sono il deltaplano e il parapendio. E’ possibile tuttavia dedicarsi anche al ciclismo, al trekking, alla equitazione, alla barca a vela, alla canoa, alla pesca e al golf. A giugno vi è un famoso festival rock e le principali cittadine sono attrezzate con dei parchi giochi. I pubs poi la sera organizzano forme di intrattenimento con musica e balli folcloristici

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Quando andare sull’isola di Wight?
I periodi migliori sono in primavera e d’estate. Brutalmente: da marzo a inizio ottobre
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L’Isola di Wight, non White.
A proposito, giusto per scrupolo: si chiama isola di Wight, non di White.

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Come muoversi sull’isola di Wight?
Il trasporto pubblico funziona bene. Esistono autobus che collegano praticamente tutti i centri urbani. Per non perdersi però degli scorci panoramici in cui la strada non c’è, è indispensabile fare dei percorsi a piedi o in bicicletta ( poca roba: 22/25 km lungo una passeggiata di rara bellezza).
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Dove dormire sull’isola di Wight?
Per calarsi appieno nella cultura dell’isola il bed and breakfast è da prediligersi rispetto agli hotel perché dà veramente l’opportunità di sentirsi ospiti in una casa inglese e fare una esperienza molto bella. Chi ha un B and B di solito ama ospitare persone e lo fa con un senso dell’accoglienza davvero apprezzabile. Inoltre spesso questi appartamenti/cotteges/ville si trovano in luoghi strategici e danno la possibilità di fruire della vera colazione inglese ( uova, pancetta, bacon, salsiccia, succhi di frutta, etc) che, per quanto mi riguarda, è il pasto più apprezzato in Inghilterra.

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Quanto costa una vacanza sull’isola di Wight?
Qui viene il bello: l’isola di Wight per gli standards inglesi non è affatto cara. Un pub o un b&b costa esattamente quanto un pub o un b&b dell’Inghilterra continentale.
ITINERARIO NELL’ISOLA DI WIGHT

L’isola è fantastica sia per le sue bellezze naturali che per alcuni monumenti straordinari. Tra quest’ultimi spicca naturalmente la Osborne House, ma anche il castello di Carisbrooke merita di essere visitato. I paesini poi sono tutti diversi e uno più caratteristico dell’altro. C’è quindi davvero tanto da vedere, soprattutto per gli appassionati di natura. Vi sono infatti tantissime zone rurali incontaminate dove si alternano enormi pianure a fitte foreste. Uno dei punti più affascinanti sono i faraglioni di roccia calcarea – noti come Needkes stack – che si trovano alla fine del lungo costone in pietra. Vi sono poi Sandown e Compton Bay, bellissime spiagge caratterizzate da sabbia di diversa tonalità ( dal verde al rosso). Infatti, non a caso, sull’isola imbottigliano la sabbia sfruttando l’effetto cromatico che regala.

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Cosa vedere dunque sull’isola di Wight?
Giorno 1 – Arrivo a Cowes e pernottamento a Newport – Cosa vedere
Veniamo a noi e, cartina alla mano, disegnano un itinerario che permetta di visitare buona parte delle attrazioni che questa splendida isola offre. Il traghetto, infatti, attracca a Cowes, un porticciolo che dà subito contezza della fisionomia dell’isola, un’isola completamente ricoperta di verde sul costone che guarda alla costa e sembra essere un angolo di Cornovaglia. Cowes si distingue in West e East Cowes. A west cowes i traghetti arrivano, da est partono. Da questo paesino, che indubbiamente merita una visita, è possibile prendere un autobus per Newport che, con i suoi 23mila abitanti, risulta essere il capoluogo dell’isola.

Newport si trova a 7 km da Cowes ed è all’estremità di un fiordo che, a seconda della maree, si allaga o si prosciuga. Per questo è possibile vedere delle barche adagiate sulla fanghiglia in attesa che la marea ritorni. Proprio la zona del porto di Newport è però quella più vivace.
- Dove mangiare a Newport
Qui sorgono due grandi pubs, costruiti su delle palafitte, che organizzano spesso spettacoli danzanti. E’ molto divertente anche parteciparvi. Io sono stato al The Bargeman’s Rest e mi sono scialato a unirmi alle danze delle Wight bells, un gruppo folcloristico molto particolare. Newport, per il resto, è costituita da due strade tra loro perpendicolari inn cui, pur volendo, è davvero difficile riuscire a perdersi. Da visitare c’è una curiosa Chiesa gotica e il tipico cimitero inglese sul prato e la zona adiacente al porto canale che io trovo sempre molto suggestivo.
Giorno 2 – Carisbrooke, l’Osborne house e pernottamento a Totland.

Dopo uno splendido e doveroso English breakfast ( meglio fare una bella colazione che pranzare con i fish and chips…), possiamo raggiungere a piedi il castello di Carisbrooke, reso celebre dalla circostanza che qui è stato esiliato Carlo I stuart quando ci fu il colpo di stato di Cromwell. Per la verità sia gli alloggi che la cappella fatta erigere dalla regina Vittoria sono deludenti. La visita al castello è però comunque gradevole per il muro di cinta e il panorama sottostante. Vi è poi anche un piccolo spettacolo con gli asinelli adatto soprattutto ai bambini.
Torniamo poi in prossimità di Cowes e della costa per ammirare ciò che non ci si aspetta di incontrare su un’isola selvaggia e campagnola quale è quella di Wight: l’Osborne House. Per me è una delle più belle regge d’Inghilterra in assoluto, sicuramente più di Hamton Court e almeno a pari merito col Royal Pavillion di Brighton. A proposito del Royal Pavillion: fu proprio la vendita di quest’ultima a finanziare la costruzione dell’Osborne house.

Della bellezza dell’Osborne house è poi possibile rendersi conto immediatamente, non appena si potrà ammirare – già all’esterno – la ricchezza dei suoi giardini che, attraverso una passeggiata di 2 km, collegano direttamente la scenografica reggia alla spiaggia. Non sono, tuttavia, da meno gli appartamenti privati dei reali che, come è nella tradizione dei reali di fine ‘800/inizio ‘900, evidenziano uno stile esotico che va dal pompeiano al rinascimentale e dall’arabo all’indiano. La reggia, infatti, è stata allestita quando era stata da poco scoperta l’antica Pompei ( ad opera dei Borbone eh!), l’India era una colonia e le rotte commerciali inglesi puntavano molto sul mondo arabo. Si comprende per questo perfettamente perché ci sia questo mix di stili – per l’epoca molto alla moda – che rendono la reggia davvero unica. Ogni stanza è infatti completamente diversa dalle altre sia nello stile che nella funzione.

Ciò detto, mi sia consentito un vezzo: la reggia fu voluta qui dalla regina Vittoria e dal principe Alberto perché a quest’ultimo la costa adiacente – il Solent – ricordava il Golfo di Napoli. Al riguardo sono sicuro che il re di Napoli – che poteva godere della vista originale – era molto invidiato dal collega inglese ed è forse anche per questo motivo ( per invidia) che – 15 anni dopo – gli inglesi invasero e distrussero il più bel regno che ci sia mai stato.
Tornando al viaggio, a questo punto iniziamo il nostro giro ad anello; dirigendosi all’estremo ovest dell’isola. Nel mio caso a Totland, nient’altro che una minuscola frazione. Per raggiungerla bastano circa 40 minuti di autobus. Del resto trattasi di circa 30/34 km. Se si vuole rimanere più in paese, si può alloggiare a Yarmouth, una cittadina non particolarmente bella ma in cui c’è un pub – il King’s Head – in cui ho mangiato bene

Giorno 3 – Le Needles e la zona orientale con pernottamento a Ryde
In un climax di emozioni la giornata di oggi regalerà il meglio dell’isola. Il costone occidentale è infatti quello più selvaggio, meno abitato, ma più rigoglioso. Essendo l’area tagliata dal vento, nei secoli gli agenti atmosferici hanno scavato rocce bianche a picco sul mare lungo passeggiate nel verde. Il verde dei prati, il bianco delle rocce, l’azzurro del mare e la variopinta sabbia delle spiagge ( verde, giallo e rossa) regalano infatti un caleidoscopio di colori che non annoia mai.

Per circa 22 km è possibile infatti percorrere agevolmente un sentiero che da solo vale il viaggio. Volendo si può fruire anche di una funivia che oltrepassa il costone e accompagna i turisti praticamente sulla spiaggia, ma è meglio fare questo percorso a piedi mettendo all’arrivo, se possibile, i piedi nell’acqua gelida.
Il trekking in questione più che dal sentiero è caratterizzato da una immensa distesa di erba che, una volta arrivati sul promontorio più occidentale, regala la possibilità di vedere il mare su tre lati.

Dopodiché si noterà come la roccia cambi velocemente colore assumendo a volte tonalità quasi lunari tra il rosso e il giallo.
E’ tuttavia il bianco ad essere il colore prevalente, anche per quanto riguarda le needles , le rocce a picco sul mare, accompagnate un faro solitario ( nota: questo panorama lo fanno pagare 4 sterline e 30. Recte: fanno pagare il panorama!).

Una volta abbandonate le needles, il giro prosegue verso un altopiano di 5 km alla cui sommità c’è una croce celtica con una dedica a Tennyson. E’ qui che d’estate praticano il deltaplano e si tiene il festival rock. Si scende quindi dolcemente fino ad una piccola caletta. Una volta poi giunti a Brighstone si può prendere un autobus costiero che permette di attraversare anche il lato meridionale dell’Isola, in particolare i paesini Ventor, Shanklin e Sandown.
Trattasi dell’area più esclusiva dell’isola e lo si capisce già solo osservando la quantità di ville sfarzose in cui è possibile imbattersi. Dall’angolo più occidentale dell’isola siamo infatti passati quasi a quello più orientare.

Giorno 4 La Sandown bay e Shanklin
Ryde è molto bella ed è indubbiamente caratterizzata dalla presenza del secondo pier ( il molo) più lungo d’Inghilterra, pier talmente lungo da essere percorso da un trenino e da consentire di vedere Portsmought in lontananza. Ryde è un po’ diversa rispetto agli altri paesini dell’isola, sembra quasi parte dell’Inghilterra continentale. Prima di lasciare l’isola, vale la pena tornare a Sandown e Shanklin.
Perché allora non pernottare direttamente a Sandown e Shankin ed evitare di tornare indietro? Semplicemente perché Ryde è molto più viva e le distanze sono comunque minime. Si tratta comunque di scelte.

Quanto a Shanklin trattasi di un paesino che si trova al centro della Sandown bay e si fa notare per una spiaggia enorme interrotta solo dai costoni rocciosi. Tra l’altro qui le case di paglia, tipiche di tutta l’isola, raggiungono la loro massima espressione. Merita poi di essere visitato assolutamente anche il “giardino giapponese” giardino che arriva praticamente fino alla spiaggia. I paesini orientali sono più vivaci e, nello stile tipicamente inglese, sono caratterizzati da varie aree per i giochi e i divertimenti. Tra questi anche da un bel minigolf.

[…] Qui ne ho scritto in maniera diffusa con riguardo anche all’itinerario […]
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Il tuo itinerario è davvero approfondito, meglio di una guida turistica!
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Grazie, faccio finta che sia vero 😛
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Quante Beppe idee per una vacanza un po’ diversa dal solito!
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Assolutamente sì, diverso ci sta tutto come aggettivo
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In effetti a parte i Dik Dik non pensavo che potesse interessare ad altre persone, ma un paio di giorni fa mi è capitato sotto gli occhi un articolo sul campeggio su quest’isola, e ora il tuo post. Sarà un segno del destino? Secondo me sì perché io amo l’Inghilterra e sono sicura che anche l’isola di Wight sarebbe proprio “my cup of tea” per rimanere in tema British 😉
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Silvia, per fare una prova serve il terzo indizio. Non sono un grande amante della uk, ma fidati se ti dico che la isola di Wight è speciale
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