Per me recensire un ristorante giapponese non è mai facile. Siccome non si scappa mai dal binomio “sushi e sashimi”, il rischio è di essere ripetitivi senza scrivere nulla di interessante. Eppoi, per quanto noi italiani ci atteggiamo a grandi esperti, cogliere fino in fondo la qualità che offre un ristorante giapponese (in Italia!) è sempre dura.
Nel caso di Sumo, invece, ci sono diversi aspetti che lo distinguono rispetto ad altri ristoranti “concorrenti” e che vanno evidenziati.
Primo: la ragazza cinese che gestisce il locale è davvero affabile e ci tiene a far bella figura. Secondo: il menù presenta sempre diverse novità. Terzo: il locale è molto carino. Quarto: si tratta di un vero all you can eat.
Procedo con maggior sistematicità:
il locale in questione si trova in via Bernini, praticamente a piazza Vanvitelli, e ha aperto i battenti a partire dallo scorsa estate. Si connota innanzitutto per la formula all you can eat sia a pranzo ( a 15 euro + coperto con dolci e bevande esclusi) che a cena ( a 26 euro + coperto e dolci e bevande esclusi). Essendo quindi un ristorante giapponese del tipo all you can eat è in relazione agli altri all you can eat che va giudicato.
In proposito va subito detto che la location è estremamente moderna, luminosa e piacevole. Appena seduti ad uno dei tavoli, non dovrete attendere il cameriere per le ordinazioni. Vi basterà infatti attivare uno dei tablet presenti su ciascun tavolo, studiare il menù ivi riportato e ordinare tutto ciò che vorrete con un semplice dito. Ciò con l’indubbio vantaggio che in ogni momento potrete variare, integrare ed anche annullare le comande.

Non vi farò però l’elenco del menù. Vi basti infatti sapere che l’offerta è davvero vasta, forse anche troppo. Dello stesso ho trovato il sushi e il sashimi davvero ottimo per qualità, varietà e consistenza. Non posso invece dire lo stesso delle insalate, delle zuppe, delle fritture di calamari e del riso alla cantonese: così come proposte andrebbero solo tolte dal menù. Splendida è invece la volontà di introdurre sempre nuove alternaltive, tra cui i mini arancini al salmone.
Per il resto da Sumo, a differenza degli altri ristoranti giapponesi della zona, si respira un’atmosfera più informale e c’è davvero la possibilità di fruire di un vero all you can eat senza alcuna limitazione di tempo. Volendo ci si può quindi “sfondare” come si deve, ma lo si faccia con criterio senza ordinare a casaccio: buoni i nigiri, buoni gli onigiri, buoni gli uramaki e buoni i california roll. Farà poi di certo trasalire i puristi, ma il tako ( il polipetto) con il limone è spettacolare!
Simpatico infine lo scambio finale di feedback con la gerente cinese all’ingresso, che vi offrirà un liquorino e vi regalerà un “biscotto della fortuna” che nasconde una frase.
Insomma, il locale in questione va assolutamente promosso per la categoria in cui si colloca.