Sarria, ahimé ormai il crocevia per eccellenza del mini-cammino di Santiago, è un continuo pullulare di gente che arriva e che parte “a caccia” della compostela con il minimo sforzo. Qui passa di tutto: parrocchie, boy scouts, turigrini, pellegrini, curiosi e naviganti . Per questo negli anni sono nate innumerevoli strutture ricettive per le più svariate esigenze che rendono Sarria, una cittadina di ben di 13.508 che nei mesi estivi quintuplica le presenze, particolarmente vivace.
Per mangiare un ottimo pulpo a la feria un locale molto ambito è la Pulperia do luis in via Calvo Sotelo 124: lo attesta del resto la quantità di persone all’esterno del locale in attesa di poter entrare. Qui si propone il polipo cucinato e presentato alla maniera galiziana e poco più. Ne vale assolutamente la pena! L’unico inconveniente è che è normalmente aperto solo a pranzo!
A cena per questo motivo è meglio optare per la carne. Un buen sitio in questo senso è Meson Roberto, che si trova sul lungofiume denominato paseo Malecon in piena omonimia con il lungomare della Havana, sebbene il termine di paragone di certo non regga. La location di Roberto infatti non è di certo ispiratrice, ma ciò è compensato dall’ottimo personale e dal parimenti ottimo cibo. Per cortesia, non andateci se puntate al solito “menù del pellegrino”. Se la vostra priorità è spendere 10 euro, andate pure altrove. Qui infatti bisogna ordinare alla carta.
Vi consiglio però di lasciar stare tutto ciò che non è carne, a partire dalle crocchette e dal pesce ( capesante, fritture di paranza e pulpo compresi ).
Come antipasto para compartir infatti si può ( e si deve!) iniziare al massimo dagli affettati e dai formaggi: prosciutto iberico, cecina ( tipica del bierzo) e a chi piace chorizo.
Stop.
Dopodiché si deve passare all’ampia offerta di carne, grande orgoglio della Galizia: costatella, filetto e bisteccona di vacca e di vitello. Non fatevi dunque tentare da altre proposte e andate dritti al punto. La bistecca di vacca di Roberto è l’assoluto galiziano nel piatto, una esperienza gustativa che vi farà interpretare diversamente gli “odori” che annuserete attraversando la regione nel corso del cammino, dove l’avvistamento continuo di mucche al pascolo vi farà percepire che qui la faccenda è maledettamente seria.
Ovviamente pagherete in maniera congrua, ma siate comunque felici: il mezzo kg di carne che divorerete vi costerà meno della metà di ciò che paghereste in Italia ( e comunque di certo non per una bistecca galiziana).