
Nel periodo natalizio, in occasione dell’apertura del nuovo locale di Errico Porzio al Vomero, mi ero riservato di organizzare una spedizione dopo la necessaria depurazione (con conseguenziale smaltimento di grassi) per i bagordi festivi che, almeno a Napoli, fanno durare il pranzo di Natale dal 22 dicembre al 7 gennaio senza soluzione di continuità.
Invero pero’, a quasi due mesi dall’inaugurazione di Porzio, devo confessarvi di non esser riuscito a tener fede alla mia promessa e, complice il passaggio continuo per via Scarlatti, ho ceduto già più di un volta alle pizze a portafoglio di Porzio.
Il Vomero infatti finora era rimasto misteriosamente un quartiere privo della possibilità di testare il più caratteristico prodotto dello street food napoletano.
Così l’apertura di un locale con il marchio Porzio non poteva non entusiasmarmi.
La vocazione del suddetto locale, lo specifico in breve, e’ infatti del tutto diversa rispetto all’omonimo noto locale di Soccavo. Porzio al Vomero ha infatti inteso indirizzarsi esclusivamente al “mordi e fuggi” per chi è a passeggio per via Scarlatti e ama farsi tentare dagli sfizi gastronomici.
E, invero, proprio per questa sua dichiarata mission fa orario continuato a partire dalla tarda mattinata.
Per me, magari dopo una dura giornata in giro per Napoli, trattasi di un richiamo cui può resistersi davvero difficilmente.
E ciò anche perché nutro una naturale empatia per la signora che si occupa della gestione del locale e non fa mai mancare un saluto agli avventori.
Nello specifico, dopo aver fatto a gennaio vari pit stop molto rapidi e indolore, ultimamente ho avuto modo di fermarmi in questo locale con calma e di apprezzarne con più attenzione la sua apparente sobrietà. Lo stesso infatti e’ costituito da due salette con altrettanti ingressi: una a destra con il forno e la cassa, una a sinistra con diversi sgabelli in cui accomodarsi per consumare la propria pizza si’ velocemente, ma in tutta serenità.

Chi invece – come me – preferisce rimanere fedele allo spirito dello street food e preferira’ mangiare camminando, non potra’ non apprezzare il package anti-sbrodolamento e salva-unto all’interno del quale verrà avvolta la pizzella.
Quanto a quest’ultima va evidenziato che la pizza a portafoglio di Porzio merita di essere provata principalmente per due ordini di motivi.
Il primo e’ costituito da un impasto molto “sostanzioso” preparato da un personale sì davvero giovane, ma di sicuro con una bella mano.
Il secondo riguarda invece la cura degli ingredienti: normalmente infatti – diciamoci pure la verità- quando ci prendiamo una pizzella da strada vogliamo riempirci lo stomaco alla svelta senza interrogarci troppo sulla qualita’ di cio’ che mangiamo.
Da Porzio invece questa domanda sorgera’ spontaneamente non appena noteremo una gradita attenzione per gli ingredienti.
In merito poi al menu’ basti dire che la semplicità la fa da padrona. Oltre alle classiche, ce ne sono tre molto interessanti: la margherrico ( con cornicione ripieno di ricotta e ciliegine di mozzarella di bufala) la pulcinella ( di fatto una napoletanissima salsiccia e friarielli) e la pacchetella ( con pomodorini del piennolo e mozzarella di bufala).
Tra le pizze che suscitano maggiore curiosità vi è poi anche la ‘pizza del mese’, una pizza a sorpresa che varia di mese in mese e che nemmeno io posso anticiparvi.

Cio’ premesso – ribadendo che Porzio al Vomero fa, come già detto, soprattutto pizze a portafoglio, pizze d’asporto, ripieni e calzoni – una nota al merito va data pure alla loro graffa /zeppola fritta, una graffa assoluta senza cremine varie ma che nella sua sofficità risulta essere davvero gradevole.
Insomma, non voglio dilungarmi oltre : se con quanto ho scritto ho di fatto inteso solo ribadire che con Porzio non si scherza, non e’ stato di certo per piaggeria. Tutte le aspettative della vigilia sono state pienamente soddisfatte.