- Itinerario in Val d’Elsa : cosa vedere. I dintorni di San Gimignano.
Ultimamente sul narrabondo.com sto sviluppando diversi possibili itinerari in Toscana. In particolare mi sono cimentato in una guida su Firenze in 2 giorni, ho scritto un articolo sulla parte meridionale della provincia di Siena con l’ itinerario di 3 giorni in Val d’Orcia e ho poi illustrato il Chianti in 3 giorni con le località più belle da vedere e le possibili visite alle cantine. Ecco, per dare seguito a questo lavoro, credo che sia arrivato il momento di dedicarsi anche a tutto ciò che è al nord della provincia di Siena ( e a sud di quella di Firenze) con un itinerario in Val d’Elsa, itinerario che indicherà cosa vedere in Val d’Elsa e può essere associato sia alla visita del vicino Chianti che appunto della val d’Orcia. Sarà dunque qualcosa di più di un mero articolo sui dintorni di San Gimignano per fornire in sintesi gli spunti più utili sulla val d’Elsa nel suo complesso. La val d’Elsa, del resto, evoca un territorio che molto probabilmente – assieme a Firenze e a Siena – è in assoluto il più celebrato della Toscana sotto il profilo internazionale. La Val d’Elsa, infatti, è un territorio storicamente importante, situato tra le province di Firenze e Siena, in cui il “mito della collina toscana ” raggiunge il suo climax e un turismo di alta qualità è naturalmente attratto dalla ricerca del buon cibo, di uno stile di vita sano e del bello. La valle che prende il nome dal fiume Elsa infatti comprende paesi che non hanno bisogno di grosse presentazioni come San Gimignano, Certaldo, San Miniato e Monteriggioni assieme a paesi meno celebrati in cui, a seconda delle nostre esigenze, verrà naturale fare una sosta una volta che verranno avvistati passandoci accanto. Li cito in ordine sparso: Barberino Gambassi Terme, Empoli, Val d’Elsa, Castelfiorentino, Montaione, Montespertoli, Poggibonsi, Colle Val D’Elsa, Casole d’Elsa, Sovicille e Colle Val d’Elsa.
L’itinerario in Val d’Elsa che segue – che, ratione materiae, va inserito, come già suggerito sopra, preferibilmente assieme ad un tour del Chianti – comprende altresì una visita a Volterra che, sebbene non faccia parte della val d’Elsa, si trova geograficamente a due passi. E’ un itinerario che può essere effettuato in macchina, motocicletta, ma anche in bici e a piedi. La val d’Elsa, al pari di gran parte della Toscana, è un territorio che si presta molto ad essere girato in bicicletta. E’ inoltre attraversata dalla via francigena con tappe nei paesi di San Miniato, Gambassi, San Gimignano e Monteriggioni e poi, successivamente, a Siena e nella la val d’Orcia.
Ciò detto, il mio itinerario in val d’Elsa sarà il più completo possibile, per cui – per come strutturato – può essere compiuto in 2 – 3 giorni. E’ tuttavia ben possibile dedicarle solo una giornata incentrando il proprio tour su Certaldo, Monteriggioni e San Gimignano con deviazione finale a Volterra. E’ un itinerario che strutturerò indicandovi prima cosa c’è da vedere in ogni singolo borgo, poi elencando i prodotti tipici della val d’Elsa e infine fornendovi qualche informazione conclusiva di interesse generale.
Ovviamente, per amor di sintesi e per fare un lavoro utile, ho costruito un itinerario in val d’Elsa selezionandovi quelle che – a parer mio – sono le cose essenziali da fare in val d’Elsa. Nondimeno esistono fonti ulteriori che forniscono delle attività alternative. Ve li cito e vi invito ad andarli a guardare per completezza di esposizione:
1 Trekking a Colle di val d’Elsa
2 In bicicletta lungo la Val d’Elsa.Itinerario consigliato
3. La val d’Elsa, cenni di Siena on line
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Itinerario in Val d’Elsa – San Miniato.
Dunque, cosa vedere in val d’Elsa ?
Iniziando il nostro itinerario in val d’Elsa da nord e, precisamente, nei dintorni di Empoli a metà strada tra Firenze e Pisa, ci imbatteremo nel borgo di San Miniato. Nello specifico si tratta di un borgo particolarmente suggestivo sia da un punto di vista storico – visto che si trova sul tracciato della via francigena ed è stato per questo motivo sempre conteso tra Pisa e Firenze – che da un punto di vista geografico. San Miniamo infatti si trova su una collina a due passi dal punto in cui l’Elsa si immette nell’Arno. Tra le cose da vedere vi sono la torre di Federico II – quel che resta di una fortezza – la via Angelica, palazzo Grifoni, la Chiesa della Santissima Annunziata, il Santuario del Crocifisso la Chiesa di San Domenico, il Seminario, il Duomo, l’Accademia degli Euteleti e l’ex Monastero di Santa Chiara.
Andiamo con ordine. Il centro storico di San Miniato si caratterizza per un impianto tentacolare che sostanzialmente segue l’andamento dei crinale. Il suo cuore pulsante è costituito da piazza del popolo, che si caratterizza per la forma irregolare. Qui si nota la facciata della chiesa di San Domenico e la cosiddetta via Angelica, ovvero un particolare passaggio che consente di raggiungere tre ambienti ricchi di affreschi risalenti al XIV e al XVIII secolo. Da segnalare vi sono poi Palazzo Roffia sede dell’Arciconfraternita di Misericordia e piazza della Repubblica con il Seminario. Dopodiché, percorrendo 3 scalinate, si giunge alla piazza del Duomo, piazza alberata che permette di osservare dall’alto la valle dell’Arno. Di fatto è uno dei punti più panoramici di San Miniato ed è la piazza simbolo del potere temporale della Chiesa. La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio risale al 1200 ed è un edificio in mattoni in cui svetta la torre campanaria detta di Matilde. Alle spalle del Duomo vi è poi il Santuario del Crocifisso, Chiesa a croce greca con una cupola su tamburo. Dalla torre di Federico II ( anche detta rocca) ci si troverà poi alla sommità del paese. Infine sono da segnalare altresì il Comune con l’oratorio loretino e, poco distante, la Chiesa di San Francesco, l’oratorio della Trinità e l’accademia degli euteleti. Ecco, questo è sintesi ciò che c’è da vedere a San Miniato.
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Itinerario in Val d’Elsa – Castelfiorentino, cosa vedere.
A poca distanza da San Miniato, sorge poi una altra località storicamente strategica della val d’Elsa in quanto si trovava al confine tra i territori controllati da Pisa, Siena E Firenze. Mi riferisco in particolare a Castelfiorentino, che merita soprattutto per il museo Museo Benozzo Gozzoli dove sono conservati due grandi affreschi quattrocenteschi, ed il Santuario di Santa Verdiana. Molto brevemente si può visitare il teatro del popolo, la Chiesa di San Francesco, la Collegiata dei Santi Lorenzo e Leonardo, Pieve dei Santi Ippolito e Biagio, nonché appunto il Santuario di Santa Verdiana e il Museo Benozzo Gozzoli. In particolare nel museo si possono vedere il Tabernacolo della Madonna della Tosse ed il Tabernacolo della Visitazione realizzati da Benozzo Gozzoli. Con il Santuario di Santa Verdiana invece si scopre un rarissimo esempio di stile gotico in val d’Elsa. Accanto al Santuario il Museo di Santa Verdiana espone la Madonna di Castelfiorentino attribuita a Cimabue.
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Certaldo, cosa vedere – Itinerario in Val d’Elsa
E’ sinceramente più interessante rispetto a Castelfiorentino il paese natale di Giovanni Boccaccio, una meta imperdibile tra le cose da vedere in Val d’Elsa. Siamo di fatto nei dintorni di San Gimignano e si tratta di un borgo medievale cui si può accedere tramite una piccola funicolare ( oppure a piedi) che parte da piazza Boccaccio. In poco più di un minuto di raggiungerà così Certaldo alta.
Il borgo, per quanto piccolo, conserva tutto l’incanto di un luogo che si è saputo preservare rimanendo pressoché immutato nei secoli. Per questo avere dei riferimenti serve solo per esplorare meglio i suoi scorci più caratteristici. Da visitare – secondo le guide su Certaldo – vi sono: la casa di Boccaccio, palazzo Pretorio, la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero, il Museo del Chiodo e il museo dell’arte Sacra. In realtà, da sapere c’è soprattutto che – usciti dalla funicolare – si noterà la porta Alberti e palazzo Stiozzi Ridolfi. Passeggiando lungo la strada in salita si noterà poi, per le sue torri e merlature, palazzo Palazzo Scoto da Semifonte. Lungo poi via Boccaccio e piazza Santissima Annunziata ci si imbatterà poi in Palazzo Giannozzi con il Museo del Chiodo ( si tratta di un museo dedicato alla…utensili ed attrezzi vari. Vi segnalo che esiste, poi valutate voi se vi interessa). E’, del resto, sicuramente più interessante sapere che, nell’attraversare il corso principale di Certaldo, ci si imbatterà nella casa di Giovanni Boccaccio, dove è possibile apprezzare una biblioteca che conserva edizioni, in varie lingue, del Decameron, nonché della torre da cui si gode della vista migliore su Certaldo.
L’edificio più bello in assoluto di Certaldo è tuttavia sicuramente Palazzo Pretorio, residenza storica dei conti Alberti risalente al 1100 sulla cui facciata sono tuttora visibili stemmi. All’interno del palazzo è possibile vedere la sala delle udienze, la cappella e le prigioni. Da notare con curiosità, tra l’altro, è la circostanza che uno dei cortili è stato trasformato dall’urbanista Hidetoshi Nagasawa in un giardino con casa da tè giapponese. Altri siti di interesse da segnalare sono poi la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo e palazzo Machiavelli, la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero, nonché il museo di arte Sacra.
Per maggiori informazioni storiche su Certaldo rinvio qui
Per maggiori informazioni sugli eventi a Certaldo c’è invece il sito della pro loco di Certaldo
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San Gimignano, itinerario in val d’Elsa
Se ci si chiede cosa vedere in val d’Elsa, la prima sosta che ci viene in mente è tuttavia a San Gimignano, la New York del medioevo che secolo XIV vantava la bellezza di 72 torri. Oggi di queste torri ne rimangono 13, ma sono più sufficienti per fornire un segno tangibile della importanza che storicamente ha avuto San Gimignano. Del resto San Gimignano resta tuttora il principale attrattore della val d’Elsa e fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco grazie ad un assetto urbano che è stato preservato per secoli. Lo si capisce non appena ci si rende conto che è possibile visitarla da nord a sud attraverso le imponenti porte di San Matteo e San Giovanni. Al centro del paese, invece, ci si imbatterà nelle tre piazze principali: piazza Duomo, piazza delle Erbe e piazza della Cisterna. Per scrivere di San Gimignano, mi sono dilettato a leggere diversi spunti storici, nonché l’ottimo sito della pro loco di San Gimignano
Per farvela breve la sua storia è legata alla via francigena e, a partire dal XII secolo, ovvero nel suo periodo di massimo sviluppo, è diventata un libero comune ghibellino in cui si commerciava in particolare lo zafferano. Iniziarono così 2 secoli di grande opulenza che si esaurirono con la sottomissione a Firenze per via delle divisioni tra le famiglie più potenti, nonché per via di carestie e della peste.
Ciò detto,nell’ambito di un itinerario in val d’Elsa, la visita a San Gimignano svetta su tutte proprio perché si tratta di una cittadina di straordinaria bellezza in cui le torri, che si vedono fin da lontano, costituiscono solo l’occasione per lanciarsi alla scoperta di vie, angoli e scorci che caratterizzano tutto il paese. Basterà citare i più belli in rapida sequenza: il Duomo, il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Popolo con la pinacoteca e la torre Grossa, la spezieria di Santa Fina,.
Immaginiamo dunque di accedere a San Gimignano dalla porta di San Giovanni, davanti alla quale vi è il principale parcheggio cittadino ( il centro storico ovviamente è tutto ZTL) e la fermata degli autobus provenienti da Siena. Da qui, addentrarci per il centro storico sarà un climax di emozioni perché ci consentirà di incrociare la Torre Campatelli, la Torre dei Cugnanesi e, nei pressi dell’arco dei Becci, appunto la Torre dei Becci. Da qui in poi ci si troverà in piazza della Cisterna, così chiamata per via della cisterna che occupa il centro di questa piazza triangolare. Qui si scorgeranno palazzo Razzi, palazzo Tortoli, palazzo dei Cortesi, la torre del Diavolo e le Torri degli Ardinghelli. Ovviamente per conoscere tutti i nomi degli edifici e delle torri bisogna essere dei sangimignanesi doc, ma tutto sommato poco importa: l’impatto è notevole anche senza sapere i nomi di ciò ci sta vedendo.
Più facile però è ricordare i nomi di piazza Duomo: Il Duomo, la torre Grossa, la torre Rognosa, nonché palazzo del Podestà e Palazzo del Popolo. Il Duomo, più in particolare, si caratterizza all’esterno per una scalinata molto scenografica, nonché per una facciata in pietra. L’interno, in 3 navate, è elegantemente affrescato con i temi e le allegorie tipiche della pittura medievale. In particolare possiamo ammirare gli affreschi del Ghirlandaio all’interno della cappella di Santa Fina. Bellissimi sono poi anche i palazzi del Governo con palazzo del popolo e la torre grossa, nonché con palazzo del podestà che si caratterizza per una grande loggia e dà una visione di grande impatto sulla torre Rognosa e le vicine Torre Chigi, torre Pettini e le due Torri dei Salvucci,
Segnalo poi che all’interno di palazzo del popolo, sede del comune, è possibile visitare i musei civici di San Gimignano e la pinacoteca con opere, tra l’altro, del Pinturicchio. Da qui, tra l’altro, si può salire alla sommità della Torre Grossa per godere della vista dall’alto su San Gimignano.
Per conoscere gli orari di visita, le tariffe dei biglietti, le mostre temporanee e gli eventi segnalo l’ottimo sito http://www.sangimignanomusei.it/
Consentitemi, inoltre, di indicare che esiste un museo con i modellini e plastici di San Gimignano medievale. Si chiama museo San Gimignano 1300. Altri musei, situati nell’ex conservatorio di Santa Fina, sono poi il museo archeologico, la spezieria di Santa Fina e la galleria di Arte moderna e contemporanea. In particolare è molto interessante proprio la spezieria, ovvero il laboratorio in cui venivano creati i farmaci per lo spedale di Santa Fina. Ricordo, infatti, che San Gimignano ospitava numerosi pellegrini che, attraverso la via francigena, si recavano a Roma, per cui era storicamente dedica all’accoglienza.
Da ricordare è poi la rocca di Montestaffoli con le mura e il parco da cui si gode di un bellissimo panorama, nonché il convento con la Chiesa in mattoni di Sant’Agostino.
Insomma, questa è in breve San Gimignano, senza dubbio una delle più belle cose da vedere in Val d’Elsa. A tal punto che – sia detto senza offesa – questo articolo potrebbe anche intitolarsi i dintorni di San Gimignano. Se non l’ho fatto però è proprio perché ho voluto scrivere un itinerario in Val d’Elsa che fosse il più completo possibile.
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Colle val d’Elsa, itinerario in val d’Elsa
A due passi da San Gimignano vi sono però i tre borghi che possono concludere il tour turistico della val d’Elsa. Il primo di questi è sicuramente colle val d’Elsa, dove ci si potrà fermare per una passeggiata per vedere il castello con le sue mura e il borgo antico di Colle alta. Se siete appassionati della storia di Firenze, vi farà piacere sapere che qui nacque l’illustre architetto Arnolfo di Cambio. A Colle bassa, tra l’altro, è possibile vedere il simpatico museo del cristallo, realizzato all’interno di una vecchia fabbrica di vetro per celebrare la produzione di cristalli tipica della val d’Elsa, produzione che riguarda il 95% del cristallo italiano e quasi il 15% a livello mondiale. Pazzesco! Qui vi riporto il Sito ufficiale del museo del cristallo.
Nella parte bassa di Colle segnalo altresì la Chiesa di Sant’Agostino. Il percorso poi, passando sotto l’arco di Porta Guelfa, può poi continuare verso il castello e Colle Alt, dove sarà possibile vedere il Duomo dei Santi Alberto e Marziale e, se si vuole, il Museo Archeologico, nonché il monastero di San Pietro. Anche qui segnalo, per maggiori informazioni su orari, tariffe e eventi i siti ufficiali di riferimento. In particolare per i musei di Colle alta il sito ufficiale è http://www.collealtamusei.it/mentre il sito della fondazione musei senesi è http://www.museisenesi.org/
La visita a colle val d’Elsa può poi concludersi in via Gracco del Secco sotto la porta Nova realizzata su progetto del celebre architetto Giuliano da Sangallo. I due torrioni cilingrici, del resto, si fanno notare.

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Monteriggioni, cosa vedere.
Sempre nei dintorni di San Gimignano vi è poi un borgo da visitare che di sicuro è di grande impatto. Mi riferisco a Monteriggioni. Si tratta senza dubbio alcuno di uno dei più bei borghi di un itinerario in val d’Elsa, posto che conserva tuttora integro la cinta muraria medievale e di sera viene illuminato in maniera molto suggestiva. Del resto anche Dante cita Monteriggioni nella Divina Commedia allorquando nell’Inferno scrive:
“però che, come in su la cerchia tonda,
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che ‘l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tonda”
Ciò detto, questo bellissimo borgo fondato è stato fondato dai senesi per difendere il confine territoriale rispetto a Firenze ed è stato storicamente meta di passaggio dei pellegrini lungo la via francigena. Il sito http://www.monteriggioniturismo.it/è ben fatto ed è sempre aggiornato con gli eventi che vi spiego di seguito.
L’itinerario in val d’Elsa di 3 giorni deve dunque fare sosta a Monteriggioni per apprezzarne in primo luogo la cinta muraria, lunga 570 metri, che caratterizza tutto il bargo ed è spezzata da 14 torri rafforzate. E’, tra l’altro, possibile accedere al camminamento sulle mura un po’ come a Lugo in Spagna o a Lucca con la possibilità di osservare da un punto privilegiato sia la Valdelsa che le colline del Chianti.
Una volta attraversata la Porta Franca – rivolga in direzione Roma ( cioè a Sud) si potrà poi accedere a piazza Roma e alla chiesa romano-gotica di Santa Maria Assunta. E’ questo sostanzialmente il fulcro da visitare. A Monteriggioni vi è, tuttavia, altresì un museo delle armi e delle armature medievali e rinascimentali, nonché l’eremo di San Leonardo al lago. Quest’ultimo è fuori dalle mura lì dove una volta vi era il lago di Verano. Attualmente il monastero – risalente al XII secolo e quindi antecedente alla edificazione di Monteriggioni – è circondato da querce e lecci.
Ciò premesso, il consiglio che do per attuare questo itinerario in Valdelsa è di passare per Monteriggioni tra il 24 e il 25 giugno, allorquando viene allestita la rievocazione della disfida della Val d’Elsa, oppure tra il 7 e il 16 luglio in occasione della festa medievale con esibizioni di acrobati, saltimbanchi e artisti di strada.
Più in particolare la disfida consiste nell’organizzazione di un torneo rievocativo dello scontro tra Montertiggioni e Poggibonsi con l’allestimento di artigiano medievale e la possibilità di cimentarsi nella calcia al falcone.
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Casole val d’Elsa, cosa vedere
L’itinerario in Val d’Elsa di 3 giorni può dunque continuare rimanendo di fatto pur sempre nei dintorni di San Gimignano. Casole d’Elsa dista infatti 22 km da San Gimignano e meno di mezzora di macchina. Un paesino molto piccolo che merita soprattutto per i suoi paesaggi bucolici e per la rocca senese, attualmente sede della casa comunale. Da segnalare vi sono altresì la collegiata di Santa Maria Assunta, nonché il museo archeologico. A colpire però sono soprattutto i viottoli impreziositi da balconi e vari di fiori curatissimi dagli abitanti.
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Radicondoli – cosa vedere
Un pit stop la merita altresì la vicinissima Radicondoli per il contesto in cui è immersa e per lo sfruttamento della energia geotermica. Da vedere a Radicondoli vi sono essenzialmente ciò che rimane delle fortificazioni medievali, la collegiata dei Santi Simone e Giuda, la pieve di San Giovanni Battista e anche il museo “energie del territorio”. La Toscana, del resto, è bravissima a promuoversi con le eccellenze.
Questo è, dunque, l’itinerario di 3 giorni in val d’Elsa, un itinerario che consiglio di percorrere dando priorità a quei paesi cui ho dedicato maggiore spazio e cioè a San Miniato, Certaldo, Monteriggioni, San Gimignano e dintorni.
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Volterra , cosa vedere
L’itinerario può però concludersi appena fuori dalla Val Delsa dedicando del tempo anche ad uno dei paesi più belli della Toscana, ovverosia a Volterra, terra di alabastro e di modellismo in cui si ritrovano tutte le caratteristiche urbanistiche più tipiche della regione. Si tratta di fatto di un borgo di circa 10mila abitanti, situato nei dintorni di San Gimignano, che si trova in provincia di Pisa e famoso per la produzione dell’Alabastro. Ha avuto un ruolo importante già in epoca etrusca e aveva già 25.000 abitanti. La sua posizione strategica, peraltro, le ha permesso di mantenere una grande centralità sia in epoca romano che nel medioevo. E’ proprio a quest’epoca che risalgono le opere di maggior pregio della città: la cinta muraria, il Duomo e il palazzo dei Priori.
Ciò premesso, l’itinerario di visita a Volterra può cominciare dalla porta di Docciola da cui possiamo accedere al centro storica tramite una scalinata che conduce al centro città. Nel consigliarvi di dare sempre una occhiata ai siti istituzionali – non lo faccio quasi mai, ma la Toscana si distingue anche per questo: https://www.comune.volterra.pi.it/ procedo ad illustrarmi con molto piacere ciò che c’è da vedere a Volterra.
A partire da via di Sotto piazzetta San Michele dove sarà possibile vedere la casa torre Toscano e la Chiesa di San Michele. Vi è poi l’area archeologica di Vallebuona che dà testimonianza di quanto ho affermato poc’anzi, e cioè dell’importanza di Volterra sin dal periodo pre-medievale. In particolare è possibile vedere il teatro romano e le terme. Al riguardo segnalo il sito del teatro, perché tuttora vi si organizzano diversi eventi: Sito web
A seguire si consiglia di proseguire per via dei Sarti fino a palazzo Viti, attualmente casa museo del proprietario di metà ‘800 che fu viaggiatore e commerciante di alabastro. ( orari e prezzi del biglietto http://www.palazzoviti.it/palazzo/ )
Segnalo altresì l’esistenza di altri due musei. Il museo di palazzo Minucci – Solaini per la sua pinacoteca, nonché l’eco museo dell’alabastro.
Per gli amanti dell’arte sarà però di sicuro interesse la Cappella della Croce di Giorno per lo stile quasi giottesco. Siamo all’interno della chiesa di San Francesco accanto all’omonima porte. Il ciclo di affreschi presenti all’interno della cappella in questione ripercorre la vita di Gesù e la leggenda di Santa Croce.
A questo punto bisogna dunque dirigersi nel cuore di Volterra e lungo via Ricciardelli raggiungere piazza dei Priori apprezzando le case – torri dei Buonparenti, edifici quasi gemelli collegati tra loro per il tramite di un corridoio. Ciò detto, l’itinerario di Volterra – centro che, lo ricordo ancora una volta, si trova nei dintorni di San Gimignano – deve concentrarsi proprio su piazza dei priori dove sarà possibile vedere, secondo lo schema medievale, i palazzi del potere politico e religioso. Mi riferisco cioè al palazzo vescovile ( originariamente granaio pubblico), il palazzo Incontri, palazzo del Monte Pio, palazzo Pretorio ( sede del capitano del popolo ) con la torre del Potestà, nonché palazzo dei Priori.
Quest’ultimo, di fatto, rappresenta la cartolina di Volterra e un po’ della Toscana tutta sulla falsariga dei palazzi di stile omologo quali quelli di Siena e di Montepulciano. Palazzo dei Priori di Volterrà è tuttavia il più antico palazzo comunale della Toscana in assoluto ed ornato da stemmi sulla facciata con un’imponente torre campanaria su un lato. Dello stesso attualmente sono visitabili le sale del Consiglio e della Giunta, la torre e altri ambienti dell’ultimo piano. Se volete saperne di più sugli orari di visita e le tariffe, vi riporto il Sito istituzionale del comune di Volterra.
Dopo piazza dei Priori ci si può poi dedicare a piazza San Giovanni per visitare il Duomo e il Battistero. La Cattedrale di Santa Maria Assunta è piuttosto sobria e si caratterizza per lo stile romanico di epoca tardorinascimentale. Il Battistero, invece, è a pianta ottagonale.
A due passi dal Duomo vi è poi la porta dell’Arco, porta di epoca etrusca e comunque romana. Ed è ancora in piedi!
Chi voglia può poi vedere altresì l’acropoli etrusca, il museo etrusco Guarnacci e il museo di arte Sacra.
Dopodiché, per una questione di priorità, un accenno più approfondito lo merita la fortezza medicea che domina dall’alto l’abitato di Volterra accanto alla acropoli etrusca. Si tratta sostanzialmente di due rocche: la rocca antica e la rocca nuova. Quest’ultima voluta da Lorenzo il Magnifico con il passaggio di Volterra sotto il dominio di Firenze. Si tratta però sostanzialmente di un unico complesso militare, visto che i forti sono uniti tra loro tramite una doppia cortina muraria. Non si tratta di una struttura visitabile: attualmente vi è infatti un carcere.
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Conclusioni – Itinerario in Val D’Elsa
Questo è dunque l’itinerario di 3 giorni in Val d’Elsa che suggerisco di fare con l’integrazione di Volterra. E’ un itinerario dunque che ha come epicentro San Gimignano e appunto i dintorni di San Gimignano. In che periodo dell’anno è meglio farlo? A parer mio quando la natura si risveglia e la collina toscana regala colori gioiosi, cioè in primavera. D’estate poi tutti i borghi della Toscana ( anche in Val d’Orcia e nel Chianti) sono soliti organizzare sagre, eventi e rievocazioni storiche. Nel mio lungo itinerario in Val d’Elsa mi sono soffermato in particolare sulle due feste estive che si tengono a Monteriggioni. Ecco, vale la pena tenerle in considerazione.
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Prodotti tipici della val d’Elsa
Siamo a due passi dal Chiante, per cui è facile affermare che i vini – a partire dal Chianti classico – sono eccellenti al pari dei salumi e dei formaggi prodotti a San Gimignano e nei dintorni. A ciò vanno aggiunte le cipolle rosse e dolci di Certaldo, cipolle con cui tra l’altro si prepara un’ottima marmellata. Mi permetto, tuttavia, di ribadire che la Val d’Elsa è sopratutto terra di cristalli per antonomasia: il 95% di quelli italiani e il 15% di quelli mondiali vengono da questa terra. Per quanto riguarda Volterra basti invece ricordare che è terra di alabastro con cui si realizzano utensili, ma anche oggettivi decorativi di pregiatissima fattura.
Altri articoli sulla Toscana :
Buongiorno, grazie x questi post pieno di suggerimenti. Sono capitata qui perché sto organizzando un viaggio in Toscana ed ero intenzionata a fare San Gimignano, Volterra e Chianti ( partendo da Firenze). Lo consigli Questo post però mi mette un po’ in crisi perché mi ha fatto scoprire davvero tanta roba…
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Sì, il tuo itinerario è assolutamente razionale e seleziona il meglio. Sono contento di averi messo in crisi. Ciao
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son sincera, non l’ho letto tutto, perché non ho molto tempo, ma siccome sono molto interessata, lo appunto e me lo leggo con calma questa sera… Intanto grazie mille per le immagini meravigliose e per tutto le info che mi dai ^_^ Buon lunedì
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Ciao, ti perdono perché è effettivamente un articolo molto prolisso che tendenzialmente leggi se ti interessa. Buona settimana a a te 😂
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grazie ^_^ io sono onesta e dico sempre la verità… ho iniziato a leggerlo, ma ho capito che non gli avrei dato la giusta attenzione. Prolisso? No direi dettagliato e per questo ti ringrazio ^_^
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