Viaggio in Corea del Nord

  • Visitare la Corea del Nord   – Viaggio nel  paese dell’orrore.

Checchè ne dica Antonio Razzi la Corea del nord non è un paese che assomiglia alla Svizzera. Anzi direi piuttosto che  questo paese, di cui si sa veramente poco, persino da lontano presenta innegabilmente diversi problemi. Ad esempio basti pensare che è l’unica necro-crazia della storia in cui  il caro leader Kim Il-sung, deceduto ne1994, ha assunto il titolo di “presidente eterno”, mentre il nipote – il dittatore attualmente in vita che ogni tanto si pizzica con Trump per via delle sue passioni missilistiche  – sembra il classico soggettone complessato cui viene naturale dare un paio di scoppole dietro al collo. 

corea del nord
Un momento della parata militare in onore di Kim Il-sung in cui hanno sfilato delle soldatesse,  Pyongyang (AP Photo/Wong Maye-E)
  • Come andare in Corea del Nord

Ciò detto, siccome in Corea del nord c’è una dittatura criminale e completamente folle che ha isolato i suoi abitanti dal resto del mondo, per accedervi bisogna rivolgersi ad una agenzia “certificata” e poi sganciare tanti soldini per un tour di gruppo o individuale in cui si viene costantemente controllati dalle “guide”  turistiche ( anche se sarebbe più corretto chiamarle guardie turistiche, perché di fatto trattasi di appartenenti all’esercito in incognito ). Per maggiori informazioni sui tour, segnalo il sito di una delle agenzie “autorizzate” che si occupano dell’organizzazione di un viaggio in Corea https://www.visitthedprk.org e  questo articolo  in inglese in cui vengono illustrate le 8 regole di cui bisogna tener conto prima di mettere piede in Corea del nord: 1. situazione politica; 2. La gestione controllata del turismo; 3. Le limitazioni di accesso; 4. Il controllo totale durante il soggiorno; 5. Il culto della personalità dei dittatori; 6. L’importanza delle leggi locali da conoscere; 7. Il crimine; 8. La situazione sanitaria e il rischio di contagio.  Prima di procedere alla stesura di quanto segue ho dato una occhiata anche alla documentazione necessaria prescritta ai cittadini americani per accedere in Corea del nord. La fonte è il ministero degli esteri usa: https://travel.state.gov

 

  • Quanto costa andare in Corea del nord

I prezzi per questi tour partono dai 1000 dollari e oltre per 3 giorni. Un prezzo spropositato se si pensa che un coreano normalmente sopravvive con circa 50 dollari al mese. In Corea poi non sono ammessi giornalisti, perché ogni notizia deve essere attentamente filtrata dal regime.

  • Come visitare la Corea del Nord

All’arrivo a  Pyongyang si viene  accolti da simpaticissimi funzionari che, per tutta la durata del viaggio, ti accompagneranno ovunque proibendoti di andare in giro da solo e soprattutto impedendoti di fare foto o video che non siano espressamente autorizzati. Pena? Beh, meglio non scoprirlo visto che in Corea non hanno chiaro il concetto di proporzionalità della pena e tempo fa un ragazzo americano, per aver staccato un  poster da un muro di un albergo –  a seguito di un processo durato un’ora – si è preso una condanna di 15 anni  ai lavori forzato ( salvo poi venire rilasciato in gravissime condizioni di salute a seguito di trattative durate 15 mesi).

Ciò detto,  senza farsi scoraggiare dagli infausti precedenti e con una buona dose di coraggio,  Giuseppe Bertuccio D’angelo – un ragazzo siciliano che sta girando per il mondo e sta promuovendo il “progetto happiness” – è riuscito a realizzare dei filmati straordinari mostrando molti aspetti inediti della condizione reale in cui versa la Corea del Nord. Lo ha fatto fatto a suo rischio e pericoloso riuscendo a catturare delle immagini che sono sfuggite al controllo.

Ha così documentato che, una volta arrivato a  Pyongyang, è stato prelevato da ben tre  “guide turistiche” e poi è stato accompagnato in un un grande hotel per certi versi lussuoso, sebbene risalente agli anni ’50, da cui non poteva uscire in mancanza di accompagnatori e di programmazione prestabilita. In tale albergo, benché ci fossero tutta una serie di servizi, si è tuttavia trovato totalmente  da solo senza alcun altro cliente  e  conseguentemente si è relazionato ad un personale presente in numero eccedente rispetto alle reali necessità della struttura. E così nei suoi filmati è riuscito a documentare   come abbia interrotto la nullafacenza delle addette della sala bowling,  della sala ping pong, della sala karaoke e della sauna per poi  imbattersi in un un’ennesima cameriera in una sala da pranzo completamente vuota.

metropolitana_corea_nord
La metropolitana di Pyongyang  è pensata per essere un rifugio antiatomico.

Nel video poi emergono le condizioni di estrema arretratezza dei coreani costretti a spalare la neve con mezzi rudimentali e a non poter abbandonare il lavoro nemmeno alla vista di un incidente mortale.

  • In Corea del nord la religione è proibita. 

Ciò che però più traumatizza di questo splendido reportage è tuttavia l’effetto che fa sulle persone la negazione sia del libero pensiero che delle libertà fondamentali. Così si fa presente che se qualcuno prova ad introdurre un Vangelo in corea del Nord   finisce in carcere, perché ogni sentimento religioso viene ritenuto un pericolo per il regime. Così la religione è stata sostituita dal culto della personalità dei   leader – presente e passati  – e  la massima aspirazione di un  coreano è  lavorare alacremente in modo da essere premiato con una visita al mausoleo in cui sono sepolti  il padre e il nonno dello schizzatello attuale. Insomma, sono situazioni talmente surreali  da indurci a sorridere amaramente, ma che diventano più dolorose di un pugno nello stomaco non  appena si realizza che una parte del mondo subisce questa follia per davvero.

Del resto basti pensare alle scene ridicole che furono trasmesse dalle tv  occidentali nel 2011 in occasione della morte  Kim Jong-il ( il padre dello schizzato attuale )  con  immagini di coreani che piangevano forzosamente per le strade pur di rappresentare il lutto del paese.  Per noi occidentali, che la libertà possiamo gustarcela ogni giorno, era qualcosa di inverosimile, surreale e francamente esilarante.

  • I video di Giuseppe Bertuccio D’Angelo dalla Corea del nord.

Eppure nei video preziosissimi di  Giuseppe Bertuccio D’angelo emerge che non era per nulla una finzione e  quello che per noi è  ovvio  non è più tale in un paese completamente isolato in cui non filtrano le notizie e internet è ancora un mezzo sconosciuto. Nei video infatti,  quando viene citata  Disneyland dall’autore,  le due guide turistiche con cui interagisce appaiono del tutto  spiazzate e non in grado di capire a  cosa si stia riferendo per il semplice fatto che non in Corea vi è la possibilità di saperlo. In Corea  dunque, per esercitare un  controllo pressoché totale sulle persone, l’informazione e la conoscenza trova diffusione solo attraverso i mezzi veicolati dal regime e ogni sabato tutti gli abitanti sono obbligati a studiare “politica” sotto la supervisione diretta di funzionari del partito comunista. E’ di fatto la piena realizzazione della “fattoria degli animali” orwelliana in cui  la popolazione è controllata in ogni aspetto in modo che per la stessa non sia possibile immaginare una realtà diversa o un’alternativa di vita. 

( Si propone il video con l’ultima parte del reportage. Su youtube sono visibili anche le immagini relative al resto del reportage. E’ una visione che si consiglia anche per la leggerezza con cui viene raccontato ciò che è stato documentato).

Così, come è normale che sia, l’autore dei filmati si chiede cosa effettivamente possano sapere del resto del mondo gli abitanti della Corea del nord.  Gli sarà lasciato studiare che l’America l’ha scoperta Cristoforo Colombo, oppure non sanno nemmeno che l’America esiste? Chissà. Certo è  che persino la capitale del paese  – Pyongyang – quando tramonta il sole, resta completamente al buio per mancanza di elettricità , risultando illuminato  da migliaia di led solo un grattacielo – che ospita un albergo, il Ryugyong Hotel,  rimasto incompleto –  da cui si proiettano   immagini di propaganda e di sostegno al partito comunista.

Nei video inoltre viene spiegato anche come fanno in Corea del nord a organizzare parate militari imponenti quanto coreografiche in onore del dittatori:  le strade percorse dalle parate presentano infatti dei segni su cui è sempre possibile esercitarsi e ogni anno, dai 3 ai 6 mesi, chi partecipa alla parata lavora mezza giornata per dedicare il resto del tempo alle prove.

In Corea lo stato pertanto si incarica di pensare al posto tuo, è proprietario della tua vita in ogni suo singolo aspetto, decide quale informazione puoi acquisire e richiede  una adesione  totale al regime. Non esistono diritti e tantomeno tutele. Viene così naturale chiedersi se in corea del nord esistano gli avvocati e se sia riconosciuto un seppur primitivo diritto di difesa almeno in via di principio, oppure si possa essere  puniti arbitrariamente  senza alcuna limitazione di pena.

  • Cosa vedere in Corea del Nord ?

Cosa c’è dunque da visitare in Corea del nord?  I tour organizzati non vi mostreranno paesaggi incontaminati, né troverete templi ( del resto sono stati tutti distrutti). Tantomeno aspettatevi di poter ammirare edifici eleganti di un certo stile. L’edilizia infatti è connotata da palazzoni squallidi che somigliano tanto a quelli delle estreme periferie delle nostre grandi città e rendono la vista opprimente. Ovviamente però questi sono i palazzoni che le “guide turistiche” permettono di veder e che a fortiori probabilmente considerano i più belli. Viene dunque da pensare che alle spalle dei predetti palazzoni ci sia qualcosa di molto più fatiscente.

Di fatto  in questo tour organizzato in Corea da vedere ci sono essenzialmente 5 cose:

1) il museo della guerra con immagini e quadri in cui gli americani sono rappresentati come mostri che torturano i coreani;

mausoleo_yongyang-North-Korea-

2) Il mausoleo dei due dittatori defunti con all’esterno le statue giganti degli stessi davanti alle quali bisogna inchinarsi,  le foto possono essere fatte solo mostrando le statue per intero e bisogna portare sempre un mazzo di fiori ;

3)  L’edificio in cui sono conservati tutti i regali che gli altri stati hanno fatto alla Corea del Nord a testimonianza della “centralità” di cui gode questo paese nel mondo;

4) La metropolitana più profonda del mondo in cui una serie di scale mobili permettono di arrivare fino a 110 metro dalla superficie. La finalità di questo scavo è che alla bisogna le stazioni della metropolitana possono altresì essere utilizzate come  rifugio antiatomico. Da evidenziare poi vi è la circostanza che, benché non vi siano tornelli per controllare l’obliterazione il biglietto, dubito che vi siano i furbetti;

5) Un monumento in granito con la falce, il martello e l’acquerello. Roba di una fantasia unica insomma.

Tutti questi “monumenti” peraltro non possono essere fotografati all’interno e ogni immagine va debitamente autorizzata anche se, da un punto di vista esclusivamente turistico, nulla sembra essere tanto bello e interessante anche se le guide guardie turistiche non accettano di buon grado qualsivoglia osservazione critica sul punto. A giustificare un eventuale tour in Corea del nord è infatti non ciò che ci induce a viaggiare di solito,  ma la curiosità per capire come possa tuttora  esistere un paese  dell’orrore del genere in cui persino pensare autonomamente risulta di fatto vietato.

E’ in fondo questa la riflessione finale con cui si accomiata il bravo videomaker  Giuseppe Bertuccio D’angelo che, nel lasciare in treno la Corea del nord   per dirigersi in Cina ( un paese che invero pure ha grossi problemi con il riconoscimento delle libertà fondamentali ), sembra avere l’espressione sollevata propria  di chi ritiene che persino un soggiorno di soli 3 giorni in Corea del nord possa essere eccessivo.

N.B. Un  viaggio in Corea del nord è consigliato soprattutto a chi auspica l’arrivo del “sol dell’avvenire”  anche in Italia.  Nella specie potrebbe essere molto formativo trascorrervi un soggiorno di lunga durata in modo che chi vi va possa poi decidere se rimanere in Corea definitivamente, oppure  lasciarsi cambiare dal viaggio.

 

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11 commenti

  1. Consiglio a tutti di leggere Pyongyang Blues, di un’italiana che ci ha vissuto 4 anni per lavoro
    E comunque il Sol dell’Avvenire è ben altra cosa rispetto alla Corea del Nord!

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      • Non è vero e fra chi dà bombarda e chi dà medici io scelgo i medici. Libertà occidentale? Ditelo a chi si prende le nostre bombe sulla testa o a chi deve vivere sotto sanzioni economiche criminali. La Corea del Nord è un paese oltre ogni follia ma noi dobbiamo piantarla di crederci paladini di chissà cosa

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  2. Avevo letto alcuni reportage di “turisti” reduci da vacanze in NK.
    In effetti è tutto surreale, anche il fatto che tu non possa scegliere neppure su quale marciapiede camminare.
    C’è pure il rischio di essere messi in prigione se ti capita di starnutire in faccia alle 2 statue degli immortali.

    Tralasciamo poi il discorso campi di concentramento e omicidi di stato, perché non ne verremmo fuori.

    Se ti interessa, alcuni anni fa sono riuscito ad intervistare Kim Yong-Un

    😉

    https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2012/05/02/3-domande-a-kim-jong-un/

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    • Ciao! Ti consiglio di vedere il reportage perché mostra proprio questi aspetti, seppure sotto un profilo eminentemente turistico non avendo l’autore – per ovvi motivi – potuto a indagare su altri aspetti cui hai fatto cenno. Ti pongo però una domanda: è vero, la Corea del nord è un paese liberticida, ma ti sembra normale che Dennis Rodman ( ex chicago bulls ai tempi di Jordan) vada a fare il pagliaccio per il dittatore e nessuno gli dica nulla?

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