- Vino, natura, avventura e fede: trekking ed escursione in barca alla ribeira sacra e al canyon del Sil
Siamo in Galizia, tra le province di Lugo ed Ourense, non lontano dal punto in cui fiume Cabe e il Sil – il maggiore degli affluenti del Minho – si immettono in quest’ultimo, e sto per illustrarvi una delle località più straordinarie ( e tuttavia meno frequentate dagli italiani) di tutta la Spagna: il canyon del fiume Sil e la ribeira sacra.
Di cosa si tratta e perché si chiama ribeira sacra?
Si chiama ribeira sacra probabilmente perché qui si incrociano diversi corsi d’acqua ( rios) e perché vi è una delle maggiori concentrazioni di monasteri di stile romanico di tutta Europa ( dunque sacri). Eppoi perché vi è una natura rigogliosa assieme a gole scavate dai fiumi accompagnati da boschi incantevoli e dai “terrazzamenti” ( i cosiddetti “socalcos”) in cui si produce uno dei vini più rinomati della Galizia, il ribeira appunto.
Cosa fare dunque alla ribeira sacra? Proverò di seguito a illustrarvelo in un itinerario per vero realizzabile in un paio giorni per come lo descriverò, ma che può essere tutto sommato anche percorso in una giornata piena.
Consentitemi però di dirvi prima, con estrema sintesi, tutto ciò che c’è da fare alla ribeira sacra:
- Visitare i monasteri romanici e i paesini più interessanti;
- Fare del trekking scoprendo i panorami più spettacolari sulle gole del fiume Sil e del Mao,
- Organizzare una escursione in barca attraversando le gole del Sil e del Mino;
- Provare il pregiato vino Ribeira.
- Ricercare le viste più suggestive
Sommario
- Portomarin
- Monforte de Lemos con i suoi palazzi storici, i monasteri, i castelli,
- Escairón,
- Il villaggio di Belesar con escursione in barca e la Chiesa di Santo Estevo de Ribas de Miño.
- Os Peares, tra il fiume Miño e il Sil.
- Il bacino di Santo Estevo con i vigneti
- Il monastero di San Pedro de Rocas,
- Il passo Alto do Couso e il monastero di Santa Maria
Procediamo per gradi.
- Portomarin
Innanzitutto la prima tappa di questo itinerario alla scoperta del canyon del Sil e di tutta la ribeira sacra può iniziare da Portomarin, tappa del cammino Santo che si trova a poco meno di 100 km da Santiago de Compostela e che viene salutata in un abbraccio dal fiume Mino.
Si tratta di un antico avamposto dell’ordine degli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme e per accedervi bisogna attraversare un lungo ponte che culmina in una scenografica scalinata con alla sommità la porta d’accesso alla città. Poche centinaia di metri più avanti vi si trova la Chiesa romanica di San Nicola, Chiesa che in origine sorgeva a valle e che – in seguito alla deviazione del fiume per la costruzione del porto-canale – è stata letteralmente smontata per essere ricollocata nella piazza in cui la vediamo oggi.
Tanto è vero che, se osserviamo le sue pietre, noteremo dei numeri che furono incisi prima di procedere allo smontaggio, ma di cui poi non si è tenuto conto in fase di riassemblaggio: i numeri, posizionati senza alcun ordine, dimostrano infatti che le pietre sono state posizionate a caso.
- Monteforte de Lemos
Subito dopo Portomarin, la sosta successiva è Monforte de Lemos, il principale centro della ribeira sacra e anche quello storicamente più importante. Lo dimostrano i suoi numerosi pazos ( i tipici palazzi della nobiltà galiziana), i conventi e anche i suoi numerosi ponti.
Nello specifico la cittadina si trova ai piedi del monte San Vincenzo e vede derivare il suo nome dai lemavi, popolo di nazionalità celtica.
Tra le testimonianze storiche più suggestive vi è sicuramente il convento di San Vincenzo del Pino. Risalente al IX secolo e successivamente ristrutturato a partire dal XVI secolo. Si tratta di un edificio imponente la cui facciata – così come il chiostro – sono in stile neoclassico. La Chiesa interna invece è di stile neogotico.
Proprio accanto al convento vi è poi Torre del homenaje ( cioè torre dell’omaggio), di epoca rinascimentale. Si chiama così perché anticamente vi si teneva la cerimonia dell’omaggio del vassallo al signore. Si tratta di una torre con un’altezza di circa 30 metri e di 13 metri per lato.
Vi è poi da vedere il palazzo (pazo) dei conti di Lemos. Quest’ultimo è una residenza signorile del ‘500 purtroppo fortemente compromessa in seguito ad un incendio. Al suo interno si esercitava il potere politico di Monforte, ma si organizzavano anche ricevimenti sontuosi. Vi si trovavano peraltro opere di Tiziano, Raffaello, El Greco e altri importanti artisti fiamminghi.
Imperdibile è poi il Colegio de Nuestra Señora de la Antigua, edificio anch’esso maestoso di stile herreriano noto col nome di “Escorial galiziano” ( se vuoi leggere il mio racconto dell’Escorial originale, clicca qui).
Dispone di 2 ale tra loro simmetriche con una Chiesa posta nel mezzo. Voluta dal cardinale Rodrigo de Castro, attualmente ospita una scuola e una pinacoteca con opere di artisti di primo livello quali El Greco.
A Monforte va poi ammirato il borgo medievale con il quartiere ebraico. Benché non fosse un vero e proprio ghetto in quanto gli ebrei erano pressoché liberi di stabilirsi ove volessero, il quartiere è storicamente noto per essere stato abitato da ebrei. Tre le vie più importanti la rúa do Burato, calle de A Cadea Vella, la rúa dos Fornos. Lungo il percorso, peraltro, si notano anche i pazos delle famiglie Ribadeneira e Quiroga
Per il centro storico si trova poi anche il convento con la Chiesa della Régoa, il vecchio carcere e le mura medievali.
Da segnalare, inoltre, sono il palazzo de Tor, palazzo di stile barocco che al suo interno conserva ancora 8000 volumi antichi e le mobile originarie, nonché il convento delle francescane scalze ( anche chiamato delle clarisse). Sempre a Monforte di Lemos vi è poi la casa più stretta di Spagna per via della sua larghezza di 1,50 metri per 20 metri di profondità. Dispone di 4 piani.
In ultimo ricordo l’esistenza del ponte vecchio, ponte di origine romana e nell’ultima versione risalente al ‘500. Esso è costituito da sei archi.
- Escursione in barca sulla ribeira sacra
Dopo questa interessante visita di Monforte de Lemos, l’itinerario nel cuore della ribeira sacra può proseguire in maniera “più selvaggia” nella vicina Escairón e poi, subito dopo, verso il bacino di Belesar.
Qui sarà possibile ammirare Chiesa di Santo Estevo de Ribas de Miño e poi, subito dopo, il villaggio di Belesar con i suoi vigneti.
E’ proprio da Belesar che è possibile prendere la barca per vivere uno dei momenti più belli della ribeira sacra. Sarà infatti possibile navigare sul fiume Miño fino al bacino di Os Peares ammirando paesaggi suggestivi e soprattutto tutti i terrazzamenti con i vigneti che caratterizzano il lungofiume.
La gita, in genere, dura un paio di ore e permette di apprezzare degli angoli che altrimenti non sarebbe possibile ammirare in virtù di un contesto boschivo che per fortuna è stato preservato al meglio.
Dopo la gita in barca, tra le cose da vedere nella ribeira sacra vi sono poi la Chiesa di San Paio de Diomondi, risalente al XII secolo e situata poco dopo la località di Buxán, nonché San Miguel a Eiré.
- Le gole del Sil
A questo punto conviene risalire l’andamento del fiume Sil, dove potremo vedere il canyon del Sil con numerosi punti di osservazione privilegiata.
Da segnalare poi vi è la Chiesa di San Vicente de Pombeiro, soprattutto perché alle sue spalle vi è un altro belvedere sul Sil.
In particolare a Os Peares il Sil si immette nelle acque fiume Miño, per cui – attraversando il ponte del Sil – si può ammirare al meglio il bacino di Santo Estevo.
E’ da qui in poi che ci si addentrerà – seppur da lontano – lungo il canyon del Sil mantenendo sempre le montagne e le terrazze ai lati come riferimento. Tra l’altro lungo la riva destra si notano anche i binari del treno.
Inoltre, nei pressi del bacino di Santo Estevo ad Abelela, si può prendere un’altra barca ci permette di vedere le gole del Sil dall’interno. D’estate, quando cioè il livello del fiume scende, è peraltro possibile vedere riemergere i resti del paese di San Fiz, inondato all’80%
Altro imbarcadero, stavolta scavato nella roccia, si trova poi a Os Chancis. Qui la barca naviga vicino al belvedere denominato i “balconi di madrid” e permetterà peraltro di apprezzare i piccoli moli utilizzati dai viticoltori per trasportare vino e uva.
- I monasteri
Nei dintorni, il tour della ribeira sacra non possono poi mancare due tra i monasteri più rappresentativi: Santa Cristina de Ribas de Sil e Santo Estevo de Ribas, entrambi caratterizzati da un sobrio ma elegante stile romanico e da magnifici chiostri.
- I belvedere
A due passi, peraltro, vi è anche uno dei belvedere più suggestivi: i già citati balconi di Madrid.
Di fatto, proprio per via della sua spettacolarità, è uno dei più celebri di tutta la ribeira sacra. Si chiama così perché qui anticamente le mogli si affacciavano per salutare i mariti in partenza su imbarcazioni per lunghi viaggi. Si chiamano balconi di Madrid perché, per tradizioni, quando le mogli chiedevano dove stessero andando, i marinai rispondevano a Madrid.
Altri i belvedere della ribeira sacra più belli ci sono poi
Il Mirador de Cabezoás, con una passerella metallica sostesa sulla gola del fiume Sil: davvero elettrizzante. Sia nel caso in cui abbiate fatto la gita in barca lungo il canyon sia in caso negativo non perdetevi questo belvedere.
Vi è poi il Mirador As Xariñas do Castro. Quest’ultimo si trova all’interno della località di Castro e per potervi arrivare bisognaattraversare il Camping Cañon do Sil. Da questo punto si gode una spettacolare vista panoramica della zona di Os Cotarros e del fiume in una delle sue vallate più profonde. E’ belvedere artificiale in quanto costituito da due passerelle in legno sospese. Bellissime.
Segnalo inoltre:
- Belvedere Matacás: Dal mio punto di vista, uno dei punti di vista più spettacolari di Ribeira Sacra. Si trova nella valle dell’Abeleda, molto vicino a Castro Caldelas e permette di vedere un’incredibile vista panoramica sui vigneti delle rive e sull’Embarcadero de Doade (Lugo). Le sue coordinate sono (42.407581, -7.435868).
- Mirador de Souto Chao: Da questo luogo possiamo osservare da vicino i vigneti della parte di Lugo, una vista spettacolare sui ripidi pendii pieni di vigneti e la scultura “Viticulture Heroic” in onore di tutti i viticoltori della zona. Le sue coordinate sono (42.409607, -7.472635).
- Mirador Cadeiras: questo moderno punto di vista si trova vicino al Santuario di Nosa Señora das Cadeiras ed è sospeso sul fiume per circa 400 metri. Di fronte si può notare il Mirador de Torgás e in fondo alla valle il fiume sil e il bacino idrico di Santo Estevo. Le sue coordinate sono (42.398314, -7.554078).
- Mirador de Santiorxo: uno dei punti di vista più spettacolari e meno conosciuti di Ribeira Sacra. Da questo luogo ci sono viste impressionanti di Balcones de Madrid e della zona di Santa Cristina di Ribas de Sil. Le sue coordinate sono (42.407999, -7.567444).
- Mirador A Pena de Cividade: per arrivarci bisogna percorrere una strada un po’ accidentata. Per cui va evitato con la macchina e in caso di pioggia. Si tratta dunque di un percorso a piedi di circa 3 chilometri che, tra l’altro, permette di giungere ad un vecchio forte. Si ritiene che qui anticamente ci fosse un luogo di culto celtico. Le coordinate della deviazione che devi prendere per arrivare al punto di vista sono (42.428329, -7.582941). Bisogna seguire le indicazioni per i “Miradores de Bolmente” .
- Trekking: Le passeggiate lungo le gole del fiume Mao
Ai più sportivi consiglio poi un percorso di trekking davvero singolare tra le gole del fiume Mao, affluente del fiume Sil ( dunque affluente del maggiore affluenze del Minho). Precisamente nel villaggio di Barxacova inizia una passerella in legno davvero suggestiva che permette di bordeggiare le sponde del fiume regalando un panorama magnifico. La passeggiata, peraltro, permette di apprezzare arbusti davvero inconsueti rispetto a quelli che potremmo immaginare: roveri, castagni, allori, corbezzoli, tassi ( alberi sacri per i celti).
Ripresa la strada, dopo questa passeggiata, il nostro itinerario nella ribeira sacra può dunque proseguire alla scoperta di altri monasteri di epoca romanica. In particolare quello di San Pietro de Roca e di Santa Maria. Una volta attraversato l’alto do rodicio e Vilariño Frío, l’ultima tappa può essere a Castro de Caldelas, dove si visitano il castello, lil santuario della Virxe dos Remedios e la chiesa di Santa Isabel
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Al termine di questo lungo articolo dedicato a cosa vedere nella ribeira sacra in un itinerario sul canyon del Sil – che, lo ripeto, consiglio di ammirare sia tramite i belvedere che ho indicato che con una escursione in barca – sono di sicuro interesse i seguenti articoli:
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