-I panini di Mario Tortora Via Carducci (Napoli)
Fa caldo, è un lunedì sera inutile in cui la città è mezza addormentata e c’è poca gente in giro. Eppure, siccome le poche pizzerie aperte della zona vedono una folla chilometrica in trepidante attesa, non è il caso nemmeno di prendere una pizza d’asporto. Che fare, dunque, se la fame chimica paralizza quasi l’incedere del sottoscritto? A via Carducci ( siamo nel cuore di Chiaia) qualche soluzione c’è, una di queste è costituita dal burger store di Mario Tortora, un’ ex macelleria che – partendo dal Vomero – ha saputo riconvertirsi e che, pian pianino, ha aperto sedi per i paninari indefessi in diversi punti di Napoli e provincia.

Ebbene, in una città che pure del panino ha fatto un’arte, anche vendere un hamburger deve avere un senso. Da Mario Tortora però, se devo essere sincero, non ho trovato quella attenzione e quella ricercatezza ormai quasi pretese. Per cui non vi ho percepito alcuna cottura “smash”, alcuna promozione di prodotti di una certa provenienza, alcuna differenziazione. No, anzi, menù alla mano, ho visto la proposta lunghissima di ingredienti ( leggasi i friarielli) fuori stagione. E così, volendo andare sul sicuro, ho voluto prendere il panino “1947, panino appunto con le “mitiche” polpettine della casa, provola e crema di patate. Per carità, buono, ma nulla di trascendentale. Eppoi il panino era troppo secco e necessitava dell’aggiunta di salse. Non turbatevi però se vi dico che con il ketchup e la maionese è buono tutto, pure il panino di una grande catena di distribuzione. Sinceramente? Ci sono rimasto male. Con 8,5 euro, infatti, il panino deve essere eccellente e di qualità superiore, altrimenti ce lo si può preparare anche da soli a casa. Inoltre, fatto di non secondaria importanza, prima di addentarlo, ho dovuto attendere quasi mezz’ora. Insomma, anche i tempi di attesa non hanno giovato per godere appieno dell’esperienza. Consiglio dunque il panino di Mario Tortora ed, in particolare, quello della sede di via Carducci?
Ni. Se siete affamati e volete subito soddisfare il vostro bisogno, potete certamente valutare l’opzione. Viceversa, se siete in cerca d’autore e volete qualcosa di più, è giusto anche sapere che a Napoli ci sono altri riferimenti di interesse. Non è stata, del resto, la prima volta in cui sono andato a provare il panino di Mario Tortora ed invero, se devo essere sincero, nemmeno in passato ne sono rimasto entusiasta. Tra gli innumerevoli panini che propone, vi è infatti il Santiago, una bomba calorica che ho provato e ho divorato, ma senza suscitare alcuna sorpresa per le mie papille gustative.
Scheda di sintesi:
Probabilmente il menù contempla troppo panini, motivo per il quale non è possibile fornire la giusta attenzione. Prezzi, ad ogni modo, secondo me, eccessivo.