E che cavolo, non se ne può più.
Ieri sera stavo girando i canali della televisione per cercare un programma che poteva essere di gradimento. Così sono passato per carta bianca su rai3 e mi è apparso il prof. Massimo Galli. Dopodiché, subito dopo, sono passato da Mario Giordano su rete4…ed è apparso di nuovo il prof. Massimo Galli. Infine, sconfortato, sono voluto passare su canale 5 e – scommetto che non ci crederete – c’era ancora l’ubiquo prof. Massimo Galli.
Insomma, che intenzioni ha questo Massimo Galli del Sacco di Milano?
Sta sempre in televisione – dalla mattina alla sera, a volte persino su due / tre canali contemporaneamente – e non si riesce a capire quando accidenti lavori. La fenomenologia del prof. Massimo Galli, del resto, è inquietante: è sempre incazzato e strafottente. E, invero, se a febbraio andava in giro a dire che il virus del momento non sarebbe mai giunto in Italia, lo scorso marzo ha acquisito grande notorietà allorché, con modi poco urbani, ha quasi aggredito il prof. Paolo Ascierto dell’istituto Pascale di Napoli per le sperimentazioni positive da quest’ultimo avviate.
Infatti lo spiacevolissimo episodio fu poi ripreso da Striscia la notizia in un altrettanto infelice servizio costato peraltro alla redazione mediaset una querela ( Cfr. Striscia la notizia attacca il prof. Ascierto ).
Il prof. Massimo Galli del sacco di Milano, d’altra parte, non è di certo l’unico medico a sovraesporsi in questo periodo. Infatti lo segue a ruota un gruppo di studiosi milanesi quali la collega Gismondi e Mr boria Burioni, virologo quest’ultimo di fama rai che – quando non litiga con qualche altro scienziato su twitter – si concede ogni domenica l’ospitata alla trasmissione di Fabio Fazio dissertando dei massimi sistemi tra uno sketch e un balletto.
Ci sono poi i ricercatori più istituzionali quali i professori Giovanni Rezza, Walter Ricciardi e Ilaria Capua, tutta gente che non si tira mai indietro quando si tratta di fare una ospitata televisiva e che di solito non è mai concorde con ciò che dice il collega.
Tanto è vero che se all’inizio della pandemia eravamo restavamo tutti in silenzio a pendere dalle loro labbra, ora – quando ci appaiono di nuovo in tv – di solito la prima reazione interiore è: “che vuole ancora sto rompiscatole?”
Io li evito come fossero loro i virus.
Ascolto solo di tanto in tanto la Capua, ma solo perché la intervistano durante il telegiornale.
Mi pare preparata, ma ormai dicono tutto ed il contrario di tutto.
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Che siano preparati come studiosi non si può mettere in dubbio. Il problema è che non sanno come affrontare la pandemia e, anziché stare zitti e lavorare, si permettono una boria televisiva fuori luogo
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