Il centro storico di Napoli

  • Il centro storico di Napoli – cosa vedere

Dulcis in fundo!

Come mai, visto che da due anni sto pubblicando articoli su Napoli quartiere per quartiere, ho lasciato il centro storico per ultimo?

Cari lettori, al riguardo vi devo dire la verità: il motivo è che descrivere seriamente cosa c’è da vedere nel centro storico di Napoli è veramente difficile. Di fatto, con il sito di Machu Picchu in Perù, rappresenta con circa 10,21 km² una delle aree Unesco più estese del mondo. In più vi devo confidare che si tratta di un’area veramente densa di siti di interesse, monumenti, edifici storici, scorci e angoli caratteristici. Tanto è vero che Napoli è chiamata altresì “città delle 500 cupole”. Come si fa dunque a descrivere tutto ciò che c’è da vedere nel centro storico senza dimenticare qualcosa oppure, al contrario, senza limitarsi a scrivere un elenco asettico e tutto sommato inutile?

Facciamo, allora, che ci provo. Ci provo però ribadendo che di centro storico di Napoli ho già scritto sia nella mia guida su Napoli in 3 giorni che in quella su Napoli in 5 giorni.

In questa sede, dunque, per non ripetermi, farò una operazione diversa: scriverò brevemente dei monumenti principali già citati nelle suddette guide e mi concentrerò su qualche chicca che pochi turisti conoscono.

Svilupperò pertanto una operazione analoga a quella già illustrata con gli altri quartieri di Napoli di cui ho scritto.

In particolare con

Non perdiamoci però in chiacchiere – visto che, come già anticipato, c’è tanto da scrivere – e andiamo subito al sodo.

Cosa comprende il centro storico di Napoli?

Grosso modo comprende quell’area racchiusa da Toledo, via Foria, corso Umberto e Via Carbonara. Per raggiungerlo tenete a mente queste fermate della metropolitana:

  • Museo ( piazza Cavour ) e Municipio, metro 1
  • Toledo, Dante, Municipio e università, metro 2

Piazza del Plebiscito

Iniziamo allora il nostro tour dalla piazza più scenografica di Napoli, piazza anticamente nota come largo di Palazzo. Le dedico poche righe perché ho già scritto tutto nella mia guida: qui potete ammirare il palazzo reale, le statue equestri dei re borbonici, la Chiesa di San Francesco di Paola, nonché – poco lontano – piazza Trieste e Trento con il bar Gambrinus e la Chiesa di San Ferdinando, il Real Teatro San Carlo, la Galleria Umberto, piazza Municipio e il Maschio Angioino.

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piazza del Plebiscito vista dal palazzo reale

Via Toledo

Proseguiamo poi evocando la via protagonista della canzone di Carosone Tu vuò fà l’americano e passeggiamo per via Toledo, strada che deve il suo nome al viceré Pedro Álvarez de Toledo e che – dopo l’unità d’Italia e fino al 1980 – si è chiamata via Roma.

Noterete durante il percorso fino a piazza Dante, diversi palazzi nobiliari, ma il più importante di questi è sicuramente Palazzo Zevallos Stigliano. Al suo interno potrete ammirare il “Martirio di sant’Orsola” di Caravaggio assieme ad altre opere di artisti napoletani. Spesso peraltro si allestiscono mostre di un certo interesse.

N.B. I correntisti di Intesa – San Paolo non pagano l’ingresso.

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Altra sosta da fare è poi davanti alla fermata della metropolitana, dove potrete ammirare una delle stazioni più belle al mondo. Inaugurata nel 2012, è stata progettata dall’architetto spagnolo  Óscar Tusquets che ha saputo preservare i reperti archeologici custoditi al suo interno ed impreziosirla con uno scenografico lucernario di un blu che evoca il mare.

Dopodiché giungerete a piazza Carità, dove gli edifici risalgono perlopiù al periodo fascista e vi è il monumento a Salvo D’Aquisto. Qui sarete in prossimità del mercato della Pignasecca e dei Quartieri Spagnoli. 

Infine dirigetevi verso piazza Dante: poco prima noterete anche palazzo Doria D’Angri, da cui Garibaldi annunciò la presa di Napoli.

A piazza Dante – che deve il suo aspetto all’opera di Vanvitelli – nel XVIII vi era il foro carolino e da allora è caratterizzata da un emiciclo che ingloba quasi Port’Alba e la Chiesa di San Michele. In particolare l’edificio presenta un orologio astronomico, 26 statue che rappresentano le virtù di re Carlo e attualmente ospita il convitto nazionale. La piazza poi è caratterizzata da una statua dedicata al Sommo Poeta, opera di Tito Angelini, e da 4 Chiese: la già citata San Michele a Port’Alba, l’Immacolata degli Operatori Sanitari, la Chiesa di Santa Maria di Caravaggio e San Domenico Soriano.

Port’Alba

Dopo questo assaggio, è tempo di accedere al centro storico vero e proprio. Un punto di accesso privilegiato è sicuramente tramite Port’Alba, porta voluta nel 1625 dal viceré spagnolo duca d’Alba. Avrete così accesso alla strada delle librerie e a via San Sebastiano, via dei musicisti per via dei tanti negozi a tema presenti. Non distante, infatti, vi sono l’Accademia delle Belle Arti e il celeberrimo conservatorio di San Pietro a Majella, dove si sono peraltro diplomati Saverio Mercadante, Vincenzo Bellini, Ruggero Leoncavallo e Riccardo Muti. Il conservatorio, tra l’altro, merita di essere visitato per via dei suoi bellissimi chiostri.

Piazza Bellini

Vi è poi piazza Bellini, dove è possibile ammirare le mura greca. Qui la sera la zona è animata da numerosi giovani che sono soliti frequentare uno dei tanti localini aperti negli ultimi anni. Per quello che ci interessa però, da segnalare è il vicino teatro Bellini, un piccolo scrigno di straordinario valore. Infatti è tuttora noto il detto “al San Carlo per grandezza, al Bellini per bellezza”. Sarete di fatto però catapultati nella Napoli greco-romano, visto che poco distanti vi troverete il Decumano maggiore ( l’odierna via Tribunali ) e il Decumano inferiore ( le odierne via Benedetto Croce, via San Biagio dei librai e via Forcella).

Chiesa di Santa Chiara con il chiostro.

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Il chiostro di Santa Chiara

Ma, prima di descrivervi queste importanti arterie, visitiamo in successione tre complessi religiosi. Il primo – che incrocerete scendendo da via San Sebastiano – è la Chiesa di Santa Chiara, più grande basilica gotico-angioina di Napoli. Al suo interno troverete le tombe di Salvo D’Aquisto, ma soprattutto quelle degli ultimi sovrani di Napoli, Francesco II di Borbone e Maria Sofia. La Chiesa è stata gravemente danneggiata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, ma ha un fascino tutto particolare. Da vedere vi sono poi i 4 Chiostri, in particolare quello maiolicato opera di Domenico Antonio Vaccaro.

N.B. Una delle più belle canzoni napoletane, Munasterio ‘e santa chiara, trae spunto proprio da questo complesso.

Piazza del Gesù con l’omonima Chiesa

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chiesa del Gesù sulla sinistra, Santa Chiara sulla destra

Facciamo, a questo punto, pochi metri a piedi per visitare la piazza del Gesù. Al centro noterete l’obelisco dedicato all’Immacolata, guglia di marmo bianco, mentre ai lati troverete palazzo Pandala, palazzo Pignatelli di Monteleone, la Chiesa delle Clarisse e soprattutto la Chiesa del Gesù in bugnato a punta di diamante in pietra piperina. Secondo una leggenda la disposizione del bugnato rappresenterebbe uno spartito. Tipico esempio di barocco napoletano, la Chiesa conserva le spoglie di Giuseppe Moscati, il medico Santo. Per questo motivo molti laureandi in medicina sono soliti lasciare qui copia della tesi.

Sant’Anna dei Lombardi al Monteoliveto.

Cappella del Vasari

Spostiamoci nella vicina piazza del Monteoliveto per ammirare l’omonima fontana e soprattutto la cappella del Vasari all’interno della Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi. I padri olivetani, peraltro, nel XV sec. erano famosi per essere degli apprezzati “saponari”, cioè dei produttori di sapone che scambiavano per acquistare beni destinati al convento ( attualmente convertito nella caserma Pastrengo)

Spaccanapoli

Torniamo allora indietro e percorriamo buona parte di “spaccanapoli”, cioè il decumano inferiore che assume in realtà il nome di via Benedetto Croce, San Biagio dei Librai e, infine, via Forcella. Qui vi immergerete nel cuore del folclore napoletano, apprezzando numerosi palazzi nobiliari. Tra questi vi è palazzo Venezia, sede napoletana dell’ambasciata della Serenissima, in cui vale la pena entrare per scoprire anche un inatteso giardino pensile con un tempietto a tema pompeiano!

San Domenico maggiore

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San Domenico Maggiore.

Arriverete così in un’altra stupenda piazza del centro storico di Napoli, piazza San Domenico Maggiore. La piazza, voluta da Alfonso I, ha avuto nei secoli funzioni sia sociali che addirittura esoteriche, attesa la vicinanza con la cappella Sansevero. Passeggiandovi si può notare l’obelisco scolpito dal Picchiatti con sullo sfondo palazzo Corigliano, palazzo di Sangro di Casacalenda, ma soprattutto lo stupendo convento domenicano con la Chiesa di San Domenico. Sede di una importante biblioteca, fu qui che si formarono due filosofi quali San Tommaso D’Aquino e Giordano Bruno.

La Cappella Sansevero

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Voluta dal principe alchimista Raimondo di Sangro, la cappella Sansevero ospita alcune opere straordinarie. A cominciare dal Cristo Velato di Giuseppe Sammartino, un’opera inverosimile per quanto bella. Eppure la cappella presenta altre due opere straordinarie quali la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo. Non è tutto: impressionanti sono altresì le macchine anatomiche che riproducono perfettamente il sistema circolatorio. A dirla tutta ci sarebbe ben altro da scrivere, ma ho promesso che sarei stato breve.

Il corpo di Napoli

Il Corpo di Napoli: la statua del dio Nilo, e il legame della città con  l'antico Egitto

Di sorpresa in sorpresa torniamo a Spaccanapoli per imbatterci nella statua del dio Nilo, detta il corpo di Napoli, datata tra il II e il III sec. d.c. Durante questo periodo storico infatti qui si stabilì una comunità proveniente da Alessandria d’Egitto.

La zona universitaria.

Giornate Europee del Patrimonio 2017: musei della Federico II a 1€

Via Mezzocannone è la via su cui insistono gli edifici storici dell’Università Federico II, l’università statale più antica al mondo, a cominciare dalla facoltà di giurisprudenza. Al suo interno vi si trovano dei veri e propri monumenti con chiostri e statue. Vi sono poi dei piccoli ma interessantissimi musei, come il museo mineralogico (istituito nel 1801), il Museo Zoologico (istituito nel 1813), il Museo di Antropologia ( istituito nel 1881), il Museo di Paleontologia (1932) e il Museo di Fisica. Pensate che al loro interno, ad esempio, potrete trovare lo scheletro di un tirannosauro rex! Straordinario poi è il largo San Marcellino con le Chiese di San Severo al pendino e Festo.

Piazza Borsa

Piazza Borsa #napoli | Mario Agozzino | Flickr

Scendete quindi per via Mezzocannone per ritrovarvi nei pressi di piazza Bovio, meglio nota come piazza Borsa perché sede della prima borsa italiana ( oggi sede della camera di commercio). La piazza è caratterizzata dalla presenza della statua di Vittorio Emanuele II a cavallo, ma anche da una bellissima (e psichedelica) stazione della metro. Qui il designer egiziano Karim Rashid ha giocato con colori e luci rendendo la permanenza in stazione davvero piacevole. In particolare va citato il “conversational profile”, due colonne nere che rappresentano il profilo umano continuo. Al riguardo sono sorte peraltro polemiche perché il profilo sembrerebbe evocare il volto del Duce, ma in realtà il profilo è quello dello stesso artista.

San Gregorio Armeno con il Chiostro

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Tornando lungo i Decumani, non si può non andare in via San Gregorio Armeno per vedere le botteghe con gli artigiani del presepe. La particolarità di questa strada è che si possono ammirare presepi in ogni periodo dell’anno, persino in piena estate. Da vedere vi è sicuramente la chiesa di San Lorenzo Maggiore con i suoi sotterranei, ma soprattutto il Complesso Monumentale di San Gregorio Armeno con il chiostro, il campanile, l’omonima Chiesa e quella di Santa Patrizia.

Via dei Tribunali

Palazzo d'Angiò in via dei Tribunali, un palazzo antico di Napoli

Risalendo per la via dei pastori vi ritroverete così per via dei Tribunali, così chiamata perché conduce al Castel Capuano, sede per secoli dei Tribunali napoletani. Percorretela tutta, dal conservatorio di San Pietro a Majella e dalla Chiesa della Pietrasanta fino ai portici e appunto al Capuano.

Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio

La Chiesa della Anime del Purgatorio | Le guide di Napoli da Vivere |  Napoli da Vivere

In particolare, lungo via dei Tribunali, vi imbatterete in una serie di Chiese molto belle. La prima che voglio citare è proprio Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, complesso seicentesco volgarmente chiamato “Chiesa delle capuzzelle” per riferirsi ai teschi rappresentati all’esterno della stessa.

Piazza San Gaetano con la Chiesa di San Paolo Maggiore

Piazza San Gaetano, l'agorà di Napoli dagli antichi greci ad oggi

Altro luogo imperdibile del centro storico è poi piazzetta San Gaetano con la Chiesa di San Paolo Maggiore – caratterizzata da una elegante scalinata – e la statua dello stesso San Gaetano. Peraltro qui vi è l’ingresso dell’acquedotto greco-romano, oltreché degli scavi archeologici di San Lorenzo.

Napoli sotterranea

Sempre nei pressi vi è poi l’ingresso di Napoli sotterranea. Nel rinviare per approfondimenti al sito ufficiale https://www.napolisotterranea.org/, in questa sede basta precisare che i percorsi sono diversi. Il più interessante però permette di accedere ad una casa…e ritrovarsi davanti al teatro greco- romano in cui si esibì anche Nerone.

Chiesa e biblioteca dei Girolamini

Guardando attentamente la facciata elegantissima della Chiesa dei Girolamini ( anche detta di San Filippo Neri) i più scafati noteranno il tocco dell’architetto Ferdinando Fuga, uno dei “tecnici” più attivi a Napoli nel seicento.

La Chiesa fa parte di un complesso conventuale assieme ad una bellissima biblioteca purtroppo visitabile solo in occasioni particolari.

Duomo di Napoli

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Il Duomo di Santa Maria Assunta è la sintesi di più stili che vanno dal gotico puro del XIV sec. al neogotico ottocentesco. Esso ingloba al suo interno altri due luoghi di culto: la basilica di Santa Restituta con il più antico battistero d’occidente ( San Giovanni in fonte) e la reale cappella del Tesoro di san Gennaro con le reliquie del Santo. Da visitare vi è anche la cripta di San Gennaro e il tesoro di San Gennaro il cui valore è superiore a quello dei gioielli della regina d’Inghilterra.

Pio Monte della Misericordia

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Una volta usciti dal Duomo, dirigetevi in piazzetta Sisto Riario Sforza per ammirare l’obelisco di San Gennaro, nonché un simpatico murales – opera di Roxy in the Box –  che rappresenta San Gennaro e Caravaggio mentre leggono il giornale con supersantos. E’ un’opera irriverente che però sintetizza bene cosa rappresenta quella piazzetta, un’unione tra la Chiesa di San Gennaro e il Pio Monte della Misericordia, che pure un’opera di Caravaggio conserva. In particolare il Pio monte è nato nel ‘600 come istituzione benefica ed ospita al suo interno una bella Chiesetta con la tela delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio. All’interno del complesso poi vi sono numerose altre opere della scuola napoletana.

Donnaregina

Complesso Monumentale Donnaregina - Museo Diocesano

Sempre nei pressi del Duomo, ma in una piazza quasi nascosta si trova il complesso monumentale di Donnaregina con la Chiesa vecchia risalente al ‘300 e la Chiesa del ‘600. Si tratta di un complesso ricchissimo di opere d’arte, quali – a titolo di esempio – Luca Giordano, Mattia Preti, Andrea Vaccaro, Aniello Falcone,, Francesco Solimena, Massimo Stanzione, Charles Mellin e Paolo De Matteis.

Madre e Museo Filangieri

Tra le tante cose da vedere nel centro storico di Napoli non consiglio invece di vedere il museo di arte moderna Madre. Salvo in occasione di allestimenti speciali, vi troverete – a parere di chi scrive – ben poco di interessante. Più affascinante è, invece, il piccolo museo Gaetano Filangieri presso palazzo Como. Vi trovate  sculture, pitture e libri antichi.

Porta San Gennaro e la galleria principe di Napoli

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Vi segnalo poi la porta San Gennaro, una delle 4 porte principali della città e la più antica in assoluto, affrescata da Mattia Preti come ex voto per la fine della peste. L’affresco raffigura San Gennaro, Santa Rosalia e San Francesco Saverio. Successivamente è stato aggiunto San Gaetano. Viene chiamata porta San Gennaro perché conduceva alle catacombe di San Gennaro.

Non distante vi è poi la galleria principe di Napoli, risalente al 1883 e opera degli architetti Breglia e De Novellis.

Il Museo archeologico – nazionale

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Il museo archeologico nazionale di Napoli è il museo più importante al mondo per quanto riguarda l’arte romana e uno dei più importanti per l’archeologia in genere. Vi si trova parte la collezione farnese, la collezione pompeiana e la collezione egizia. In origine il palazzo ospitava l’università degli studi di Napoli Federico II, ma per intuizione di Ferdinando IV di Borbone fu progressivamente trasformato in museo. Bellissimo, del resto, è l’edificio in sé, soprattutto per l’indimenticabile salone della meridiana. Qualche notizia in più la trovate in quest’altro articolo del narrabondo.com

Farmacia degli Incurabili

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ARMIERO

Una vera e propria chicca da visitare e che però conoscono in pochi è la farmacia degli Incurabili all’interno del complesso ospedaliero, risalente al Regno delle Due Sicilie e tuttora in funzione. Dello stesso si può visitare la chiesa di Santa Maria del Popolo, l’oratorio della Compagnia dei Bianchi della Giustizia, l’orto medico e soprattutto la celebre farmacia degli Incurabili.

Castel Capuano e porta Capuana

Percorrendo tutta via dei Tribunali si arriverà – come già scritto – davanti agli antichi tribunali di Napoli. Si tratta del più antico castello di Napoli ed è di origine normanna. Da vedere vi sono il Salone della Corte d’Appello ( con affreschi di Antonio Cacciapuoto), il salone dei busti con i busti degli illustri avvocati napoletani, la biblioteca e la cappella della Sommaria.

Purtroppo attualmente è visitabile solo in occasioni speciali.

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Proprio di fronte al castello vi è poi porta Capuana, così chiamata perché si trova in direzione di Capua, anticamente una città molto importante.

Santa Caterina a Formiello

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Sempre ad un tiro di schioppo vi è poi la Chiesa di Santa Caterina a Formiello, un più begli esempi di chiesa rinascimentale che ci sono a Napoli. Da vedere vi è sicuramente la cappella Tomacelli. Di fianco alla Chiesa in questione vi è poi il lanificio borbonico.

San Giovanni a Carbonara

Altra Chiesa rinascimentale molto importante è poi San Giovanni a Carbonare, Chiesa risalente al 1300, ma con elementi scultorei del ‘500. Elegante nella sua sobrietà, vi si accede tramite una scalinata. Al suo interno vi troverete il monumento funebre a Ladislao di Durazzo 

Conclusioni

In questo articolo ho tentato di sintetizzare ciò che c’è da vedere nel centro storico di Napoli. Non vi troverete proprio tutto ( anche perché molte cose non sono tuttora visitabili), ma abbastanza per rimanere estasiati dalla quantità delle bellezze che ha da offrire. Spero di aver fatto un lavoro dignitoso.

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4 commenti

  1. Ovviamente visto molto di tutto questo, ma non tutto. Bisognerebbe rimanere a Napoli per settimane, cosa evidentemente non possibile. Unico rammarico il Cristo Velato, chiuso per lavori.

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