- Ravello, cosa vedere
L’idea di scrivere questo post è nata dopo aver pubblicato il mio itinerario di 3 giorni in costiera amalfitana in cui di fatto ho linkato degli articoli di approfondimento sulle altre località della costiera. “Ma come” – mi sono chiesto – ” ho scritto su quasi tutte le 13 località e non ho mai dedicato la giusta attenzione ad una delle protagoniste indiscusse”?
Ecco, diciamo dunque che così mi sono reso conto di dover colmare la lacuna e ho deciso di tornare subito a Ravello per rinfrescare la memoria.
Invero Ravello, la località più intima e garbata della costiera amalfitana, può essere definita in tanti modi. E’ la città della musica, è la città sul mare senza mare ( ma come scriverò di seguito non è in fondo vero!), è città di scrittori. In realtà, come tutti i luoghi mitici, Ravello – rispetto agli altri paesi della costiera – se ne sta un po’ in disparte, quasi con atteggiamento snob, per accogliere quei turisti colti che cercano tranquillità godendo di panorami di una bellezza mozzafiato. Del resto non è nemmeno facile raggiungerla, visto che è collegata ad Amalfi per il tramite una strada, di circa 5 km, strettissima e piena di curve in grado di testare la bravura al volante finanche degli autisti più esperti.
L’impresa però vale sicuramente la spesa: con Amalfi e Positano, Ravello è infatti sicuramente una delle perle assolute della “divina” costiera.
In prosieguo vi illustrerò pertanto cosa vedere a Ravello, località in cui peraltro Wagner trasse ispirazione per il suo Parsifal.
Come già accennato, è un’operazione che sto portando avanti da tempo, visto che sul narrabondo è già possibile leggere:
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Sommario:
- Brevissimi cenni storici
- Il centro di Ravello
- Il Duomo
- villa Rufolo
- Villa episcopio
- Piazza della fontana Moresca
- Villa Cimbrone
- Villa Rondinaia
- Il mare di Ravello: Castiglione
- Il trekking per Ravello
- Eventi a Ravello:
- a) Il Ravello festival
- b) Calici di Stelle
- Dove mangiare a Ravello
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Brevissimi cenni storici
La storia di Ravello è tutto sommato recente ed inizia a seguito della caduta dell’Impero romano d’Occidente, allorquando – per resistere alle scorribande dei barbari – vi si insediarono alcune famiglie amalfitane peraltro in lotta con altre famiglie patrizie.
In realtà la storia di Ravello in una prima fase fu legata a quella della repubblica di Amalfi, mentre in una seconda si contrappose ad Amalfi venendo sostenuta dal Regno Normanno. Tanto è vero che già attorno al decimo secolo divenne sede vescovile e giunse ad avere 25mila abitanti. Dopodiché, a partire dalla dominazione angioina visse un lungo periodo di decadenza e finanche la famiglia Rufolo – importante famiglia di banchieri – volle trasferirsi a Napoli per affari. Fu, infatti, con la realizzazione della strada ferdinandea da Vietri ad Amalfi che Ravello ottenne un nuovo ruolo. In questa epoca infatti Ravello divenne una tappa imprescindibile del “gran tour” per la aristocrazia europei. Tra i visitatori illustri ci fu anche Wagner che su un asinello raggiunse Ravello da Amalfi e visitò villa Rufolo. Fu qui che trasse ispirazione per il suo giardino di Klingsor nel Parsifal. Le vicende successive interessano poi Vittorio Emanuele III e la sua viltà, posto che – alla fine della guerra mondiale – dopo essersene scappato a Brindisi, si rifugiò a Villa Episcopio proprio a Ravello. Fu qui, peraltro, che fu fatto il giuramento del governo provvisorio con capitale a Salerno.
La storia recente, invece, è tutta incentrata sul turismo elitario che attira anche intellettuali di prima fascia in cerca di silenzio ( Gore Vidal a Ravello aveva proprio una villa) e il Ravello festival, festival che – prendendo spunto da Wagnar – ogni estate richiama musicisti di livello internazionale. I concerti, più in particolare, si tengono nell’incantevole villa Rufolo, anche se in realtà è stato altresì realizzato un auditorium ad opera dell’archistar brasiliana Oscar Niemeyer
Cosa vedere, dunque, a Ravello? Dopo questi brevissimi cenni storici, è arrivato il momento di scoprilo.
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Il centro di Ravello
La visita di Ravello deve iniziare da piazza Duomo, il vero cuore di questa splendida località. Qui, nell’accedervi, si noterà a sinistra l’ingresso di villa Rufolo, mentre ai lati alcuni bar con i tavolini e i negozi di ceramica.
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Il Duomo
Il bel Duomo di Ravello è dedicata a Santa Maria Assunta e San Pantaleone ed è stato realizzato a partire dal secolo XI sul modello dell’Abbazia di Montecassino.
Si connota per uno stile sobrio e tuttavia elegante tradito solo da stupenda porta bronzea. Lo stile romanico, del resto, è evidente ed valorizzato al meglio da un imponente campanile a due piani, con bifore e archi intrecciati. Ricordo infatti che, grazie ai Normanni, Ravello è stata a lungo sede vescovile distinta rispetto ad Amalfi.
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Villa Rufolo
Nel “best of” cosa vedere a Ravello non può ovviamente mancare villa Rufolo. L’ideale è visitarla nel corso di un concerto – magari il concerto all’alba di ferragosto – ma vale in ogni caso la pena accedervi.
La villa apparteneva in origine ai Rufolo, famiglia di ricchi mercanti e di banchieri citata anche dal Boccaccio nel Decamerone con Landolfo protagonista di una novella. E’ stato poi nella disponibilità di diverse altre famiglie possidenti, tra le quali si ricordano i Muscettola, i Confalone, i D’Afflitto e in particolare il lord scozzese Francis Nevile Reid che, pur rispettandone l’impianto architettonico di stile arabo-normanno, la volle ristrutturare e ne curò i bellissimi giardini.
Sir Reid nello specifico era un appassionato d’arte e di botanica, per questo adeguò lo stile della villa a quello delle più importanti residenze europee di fine ‘800. Natura e architettura così vennero fuse in perfetta simbiosi rendendo i giardini delle terrazze colorate con affaccio sul mare.
La cura dei particolare la la si nota già attraversando le torri d’ingresso con la volta a botte e quattro statue che rappresentano l’Ospitalità e la Carità. Altra torre è poi quella maggiore, alta ben 30 metri e viva testimonianza della potenza della famiglia Rufolo. Essa infatti rivaleggia il campanile del Duomo di Ravello. Attualmente vi si trova il museo verticale di villa Rufolo: salendo per 100 gradini si può accedere ad una delle più belle viste su tutto il centro storico di Ravello e sul golfo di Salerno. All’interno della villa è inoltre possibile visitare il chiostro con un doppio ordine di colonne e decorazione tipiche dello stile arabo-siculo. Da segnalare sono poi le sale superiori che affacciano sui giardini e in cui spesso vengono allestite delle mostre.
Sono tuttavia i giardini fioriti con i due terrazzamenti , il superiore e l’inferiore, a donare grandezza alla villa. Dagli stessi infatti si gode di una vista strepitosa su tutta la costiera amalfitana con in primo piano Maiori. Non è un caso dunque che Wagner abbia qui immaginato di ambientare il giardino di Klingsor per il suo Parsifal. Per questo motivo, già a partire dagli anni ’30 e con i concerti wagneriani, villa Rufolo si è trasformata in luogo per esibizioni musicali di respiro internazionale. Per saperne di più sugli eventi in programmazione rinvio a ravellofestival.com
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Villa episcopio
Accanto a villa Rufolo vi è poi villa Episcopio, anticamente collegata al Duomo tramite un percorso riservato con un colonnato e poi, a fine ‘800, inglobata per un periodo a villa Rufolo. Fu qui che Vittorio Emanuele III, dopo essere scappato a Brindisi, si rifugiò fecendo giurare il governo provvisorio con sede a Salerno e abdicando in favore del “re di maggio” Umberto.
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Piazza della Fontana Moresca
Dopo aver visitato villa Rufolo, andate dall’altra parte della piazza del Duomo e imboccate via Wagner in direzione dei giardinetti comunale. Sono 700 metri in salita lungo comode scalinate decorate da fiori
, giardini e grandi alberghi. Imperdibile è Palazzo Tolla, sede del municipio. Passeggiando noterete altri elementi architettonici di stile normanno fino a giungere a piazza della fontana moresca con il suo leone.
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Villa Cimbrone
Assieme a villa Rufolo villa Cimbrone è sicuramente tra i luoghi imperdibili di Ravello. E’ qui che si può vedere uno dei belvedere più impressionanti della costiera amalfitana. Il suo nome deriva da Cimbronium, nome del promontorio in cui sorgeva anticamente una villa romana poi trasformata successivamente in un casale. La trasformazione però, al pari di villa Rufolo, avviene per mano britannica. Nella specie con il banchiere Ernest William Beckett ad inizio ‘900, possidente che trasformò la villa valorizzandone in particolare i giardini con elementi decorativo di stile gotico e neoclassico. Ne nacque così una sintesi tra giardino all’italiana e giardino all’inglese di rara bellezza. Infatti è possibile godere di statue, grotte, fontane e altre antichità che accompagnano il visitatore fino alla cosiddetta terrazza dell’infinito con affaccio sulla costiera amalfitana.
Sebbene sia sede di un albergo, è tuttavia possibile visitarlo a pagamento con orario molto esteso dalle 9 alle 20.00. Il consiglio è quello di visitarla poco prima del tramonto: ne vale la pena.
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Villa Rondinaia
A Ravello è, inoltre, possibile visitare villa Rondinaia ( purtroppo solo all’esterno), villa incastonata nella roccia scoscesa e di grande impatto scenografico. Qui sono state ospiti diversi “vips”: Andy Warhol, la Clinton, Paul Newman, Susan Sarandon, Mick Jagger, Grega Garbo, etc
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Il mare di Ravello: Castiglione
Merita poi un accenno il mare di Ravello. Per uno strano caso, Ravello sarebbe una città di mare senza mare se non fosse per Castiglione di Ravello, spiaggia che dista 5 km da Ravello ed è sostanzialmente attaccata ad Atrani. Quella di Castiglione è una delle più grandi e belle spiagge di tutta la costiera amalfitana, spiaggia sassosa con l’unico difetto di veder tramontare il sole troppo presto.
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Il trekking per Ravello
Ci sono vari modi per arrivare a Ravello tramite passeggiate di trekking non troppo impegnative della durata di un’oretta circa. Mi limiterò a segnalare i sentieri principali, ma di percorsi – a dire il vero – ce ne sono anche altri. Da Amalfi è possibile percorrere parte della valle delle ferriere per poi deviare verso Pontone. Ci si troverà poi a circa un km da Ravello. Il percorso dura circa un’ora.
Altri percorsi consigliati sono da Minori. Il primo parte dal cimitero di Minori o da Marmorata. E’ un percorso molto panoramico che permette di vedere Atrani dall’alto e sbuca nei pressi dell’auditorium di Ravello. Il secondo percorso invece inizia da località riola nei pressi delle antiche cartiere. E’ un percorso meno battuto e più selvaggio. La durata è di circa 90 minuti. Il terzo percorso che suggerisco inizia da località Torre per poi seguire il sentiero che va a San Nicola. All’ultimo km la strada si biforca e bisogna seguire le indicazioni per Sambuco di Ravello
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Eventi a Ravello:
- a) Il Ravello festival
Il principale evento che caratterizza l’estate ravellese è ovviamente il già citato Ravello festival. Normalmente occupa tutta l’estate fino a settembre con un cartellone denso di avvenimenti e ricco di “star” della musica classica internazionale. Ovviamente un ruolo da protagonista lo occupa Wagner con la sua musica.
- b) Calici di Stelle
Da alcuni anni, assieme a Tramonti, Ravello è altresì sede per la provincia di Salerno della kermesse “calici di stelle” che si tiene ogni anno a San Lorenzo ( cioè il 10 agosto). In tale occasione viene allestito un percorso all’aperto in cui sono invitate le principali aziende vinicole del territorio e chi vuole può assaggiare sia i loro vini con un calice che viene regalato dall’organizzazione che del cibo.
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Dove mangiare a Ravello
I locali con un certo richiamo a Ravello non mancano di certo. Il mio suggerimento però è per “Da Salvatore”, uno dei locali storici di Ravello impreziosito da una stupenda terrazza panoramica. Ad un primo livello è adibito a ristorante, ad un piano inferiore a pizzeria con graditissime simpatie borboniche.
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Leggi anche sul narrabondo:
Al termine di questo breve articolo dedicato a cosa vedere a Ravello sia consentito evidenziare che ciò che rimane impresso in chi visita questa località è sicuramente il panorama mozzafiato, l’eleganza dei vicoli e delle ville, nonché la serenità che vi si respira. Ravello non è località per la movida, ma ideale per gustare il buono e il bello.
All’interno di questo blog, peraltro, potrete trovare numerosi altri articoli di vostro interesse ( anche sulla costiera amalfitana). Oltre a quelli già citati su Positano, Amalfi, Maiori e Minori, si segnalano:
Una settimana a Sorrento – Cosa fare